- Distretti produttivi e reti di imprese
- Grandi imprese in crisi
- Internazionalizzazione delle imprese
- Riforma degli incentivi alle imprese
- Statuto delle imprese
La X Commissione Attività produttive della Camera ha svolto una indagine conoscitiva sulla situazione e sulle prospettive del sistema industriale e manifatturiero italiano in relazione alla crisi dell’economia internazionale, approvandone il documento conclusivo , discusso nelle sedute del 18 e 25 maggio 2011.
Individuati i fattori di debolezza del sistema industriale italiano, il documento conclusivo propone un programma nazionale strategico riguardante la politica energetica, la riduzione del carico fiscale e contributivo, il sostegno alla domanda, lo snellimento burocratico, la concorrenza (a partire dal settore bancario), l'utilizzo dei fondi strutturali europei, l'accelerazione dei tempi di pagamento della pubblica amministrazione, la modernizzazione del sistema produttivo. Tra i settori industriali, vengono avanzate proposte di intervento sulla chimica, sul settore delle macchine utensili e sull'industria farmaceutica.
Il decreto-legge 40/2010 ha istituito un Fondo-incentivi da 300 milioni di euro - le cui risorse si sono anticipatamente esaurite - per l'acquisto di: motocicli, elettrodomestici a basso consumo, cucine componibili complete di elettrodomestici efficienti, immobili ad alta efficienza energetica, rimorchi, gru per l'edilizia, macchine agricole, motori nautici, componenti elettrici ed elettronici per l’efficienza energetica industriale, internet veloce per i giovani.
Si ricorda che il decreto-legge 5/2009 (A.C. 2187), aveva previsto, fino al 31 dicembre 2009:
Il decreto-legge 185/2008 (A.C. 1972), ha rifinanziato il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese (PMI) - costituito per fornire una garanzia ai crediti concessi a tali imprese dalle banche e dagli intermediari finanziari - per 450 milioni di euro, in attesa della concreta operatività del Fondo per la finanza d’impresa, istituito dalla legge finanziaria 2007 (legge 296/2006).
Il decreto-legge ha disposto inoltre che gli interventi del Fondo di garanzia siano assistiti dalla garanzia dello Stato.
Ulteriori norme riguardanti il Fondo di garanzia per le PMI sono state introdotte dal Parlamento nel corso dell’esame del citato decreto-legge 5/2009.
E' stato disposto un incremento della dotazione del Fondo di garanzia con corrispondente riduzione delle risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS), e si è previsto che la dotazione del Fondo di garanzia possa essere ulteriormente incrementata con l'assegnazione di determinate risorse rientranti nella dotazione del Fondo per la finanza d'impresa.
Il Parlamento ha inoltre previsto la possibilità di estendere gli interventi del Fondo di garanzia alle misure che consentano alle PMI la rinegoziazione dei debiti in essere con il sistema bancario e l’assolvimento degli obblighi tributari e contributivi.
Infine ha destinato, per il 2009, risorse del Fondo di garanzia per le PMI per non meno di 10 milioni di euro a favore delle imprese operanti nei distretti produttivi della concia, del tessile e del calzaturiero in cui siano state realizzate opere di smaltimento o riciclo dei rifiuti o di riciclo e depurazione delle acque ad uso industriale.
La legge 191/2009 (A.C. 2936), legge finanziaria 2010, destina, nell'ambito delle risorse del Fondo di garanzia, una quota di 10 milioni di euro agli interventi in favore dei consorzi dei confidi delle province con il più alto tasso di utilizzazione della cassa integrazione.
Il decreto-legge 70/2011 (Il decreto-legge per il semestre europeo , A.C. 4357) ha modificato, al comma 5 dell’articolo 8, la disciplina del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese al fine di favorirne l’operatività e l’autonomia e ha disposto in merito all’utilizzo parziale di risorse inutilizzate destinate al Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e agli investimenti in ricerca. In particolare il comma 5 prevede:
- l’eliminazione della disposizione del comma 847, art. 1, della legge 296/2006 che, nel prevedere l'istituzione del Fondo per la finanza d'impresa, stabilisce la soppressione del Fondo di garanzia per le PMI, pur mantenendone l'operatività fino all'emanazione delle norme attuative del citato Fondo per la finanza d'impresa (lett.a).
- la possibilità di procedere ad opportune razionalizzazioni della disciplina regolamentare del Fondo contenuta nel DM 248/1999 e di estendere la garanzia concessa dal Fondo anche ai fondi comuni di investimento mobiliari chiusi (lett.b);
- l’integrazione dell’art. 1 della legge 311/2004 (finanziaria 2005), con l’aggiunta dei nuovi commi 361-bis - 361-quater relativi all’utilizzo parziale di risorse inutilizzate del Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e agli investimenti in ricerca (FRI) (lett. c).
L’articolo 39 del D.L. 201/2011(cd. Salva Italia) è intervenuto in materia di Fondo di garanzia a favore delle piccole e medie imprese, prevedendo che la garanzia diretta e la controgaranzia possano essere concesse a valere sulle disponibilità del citato Fondo di garanzia fino all’80 per cento dell’ammontare delle operazioni finanziarie a favore di piccole e medie imprese e consorzi ubicati in tutto il territorio nazionale, purché rientranti nei limiti previsti dalla vigente normativa comunitaria.
La legge 99/2009 (A.C. 1441-ter) contiene disposizioni volte a promuovere gli interventi di reindustrializzazione sulla base di una approccio innovativo e sistematico che ruota attorno all’accordo di programma quale strumento di regolamentazione concordata alla cui definizione partecipano tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti. Le aree e i distretti in crisi in cui realizzare gli interventi sono individuati con decreto del Ministro per lo sviluppo economico, al quale è affidato il coordinamento dell’accordo di programma, anche avvalendosi, a tal fine, dell’Agenzia per l’attrazione degli investimenti (ex Sviluppo Italia). L’Agenzia, sulla base di direttive emanate dal Ministro, provvede all’attuazione degli interventi agevolativi.
Inoltre, al fine di rilanciare l'intervento dello Stato a sostegno delle aree o distretti in crisi, con particolare riferimento a quelli del Mezzogiorno, il Governo veniva delegato ad effettuare il riordino della disciplina della programmazione negoziata e degli incentivi per lo sviluppo del territorio, degli interventi di reindustrializzazione di aree di crisi, degli incentivi per la ricerca, sviluppo e innovazione. Il termine per l'esercizio della delega, seppur differito dal 15 agosto 2010 al 15 febbraio 2011 dalla legge 129/2010 (A.C. 3660), è scaduto senza che il Governo adottasse definitivamente il decreto legislativo (peraltro era stato predisposto lo schema di decreto legislativo n. 330 ).
Si interviene anche in materia di progetti di innovazione industriale (v. Ricerca e innovazione ).
Il D.M. 24 settembre 2010, in attuazione dell'art. 43 del decreto-legge 112/2008 (A.C. 1386), disciplina i criteri e le modalità per la concessione, attraverso la sottoscrizione di contratti di sviluppo, di agevolazioni finanziarie dirette a favorire la realizzazione di investimenti rilevanti per il rafforzamento della struttura produttiva italiana, con particolare riferimento al Mezzogiorno.
E' divenuto legge 180/2011 il testo unificato delle proposte di legge A.C. 98 ed abbinate, volto a definire lo statuto giuridico delle imprese prevedendo misure in grado di favorirne l’avvio, lo sviluppo e la competitività, con particolare riferimento alle micro, piccole e medie imprese, relativamente alle quali si intendono recepire le indicazioni contenute nello Small Business Act dell'Unione europea. In attuazione della delega contenuta nello Statuto delle imprese è stato emanato il decreto legislativo 192/2012 in materia di “Modifiche al decreto legislativo 9 ottobre 2002, n. 231, per l'integrale recepimento della direttiva 2011/7/UE relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali, a norma dell'articolo 10, comma 1, della legge 11 novembre 2011, n. 180”.
Il decreto-legge 83/2012 ha introdotto incentivi per favorire lo sviluppo della mobilità mediante veicoli a basse emissioni complessive (articoli da 17-bis a 17-duodecies).