Presso il Senato sono state presentate numerose proposte di legge (S.276 ed abb.) volte a modificare la legge quadro sulla caccia, legge n.157/1992. La 13 Commissione permanente (territorio, ambiente e beni ambientali) ne ha iniziato l'esame all'inizio della Legislatura, giungendo l'11 marzo 2009 all'adozione di un testo unificato. L'ultima seduta dedicata all'esame dei provvedimenti, in merito ai quali è stata presentata la petizione n. 808 per la reiezione del disegno di legge ai fini della tutela del patrimonio faunistico, si è tenuta il 24 febbraio 2010. Peraltro il provvedimento all'esame ha per alcuni profili sollevato un acceso dibattito all'interno della società civile, che ha avanzato dubbi sia di opportunità che di legittimità: assai discussa è stata la revisione dell'età minima per l'esercizio della caccia e dei divieti, la cui individuazione è attribuita ai singoli Stati membri che debbono valutarne la congruità al fine di conservare il patrimonio faunistico comunitario.
Le innovazioni di maggior rilievo contenute nel testo unificato riguardavano i seguenti profili:
All'attenzione del legislatore è stata più volte sottoposta la necessità di affrontare concretamente le problematiche legate ai danni causati all'attività agricola dalla fauna selvatica, la proprietà della quale non è riconosciuta all'imprenditore conduttore del fondo, restando viceversa attribuita allo Stato. Sono state conseguentemente sollecitate iniziative dirette alla prevenzione ed al contenimento dei danni provocati al settore primario dalla fauna - comprese talune specie protette - ed al totale risarcimento dei danni subiti.
La diffusione di specie ritenute dannose non solo per l'agricoltura, ma anche per una buona gestione del territorio - basti fare riferimento alle nutrie ed ai danni dalle stesse provocati agli argini ed alla rete di canalizzazioni presenti nella pianura padana - ha indotto alla presentazione di talune proposte(non tradotte in legge) di modifica delle legge n. 157/94 allo scopo di consentire il controllo delle specie selvatiche dannose, e non più meritevoli di tutela anche in ragione della ormai larga diffusione.
Le proposte C.781 e abbinate hanno iniziato il proprio iter parlamentare il 23/4/2009, iter che si è interrotto con la seduta del 18/12/12 della Commissione Agricoltura. Le modifiche apportate alle norme erano - seppure in modo vario - dirette a permettere il contenimento delle popolazioni degli storni, delle nutrie e dei cinghiali, consentendone l'abbattimento, talvolta anche nelle aree protette e nei parchi; venivano contemporaneamente riviste le linee d'intervento regionale per la messa in atto delle misure di contenimento.
Con la seduta del 4 dicembre 2012 la Commissione è giunta ad adottare un testo unificato piuttosto articolato, elaborato anche sulla base delle informazioni acquisite dai diverso soggetti sentiti nel corso della indagine conoscitiva sui danni causati dalla fauna selvatica.
Il testo unificato disciplina i seguenti aspetti: