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L'azione dei Tuareg nel Mali

I Tuareg sono costituiti da gruppi distinti (si calcola che i maliani siano tra i 300 e i 500 mila), talvolta separati da grosse rivalità, accomunati però dalla questione della rivendicazione dei propri territori. L’insurrezione del 2012 è culminata il 6 aprile nella dichiarazione di indipendenza, proclamata dal MNLA e respinta sia dalla comunità internazionale (Francia, Stati Uniti, Unione europea), sia dai paesi confinanti (Niger, Algeria, Mauritania, Burkina Faso), preoccupati per un possibile allargamento del fenomeno.

 Il gruppo MNLA (Mouvement national de libération de l'Azawad), di orientamento laico e antifondamentalista, è nato nel 2011 dalla unione di gruppi ribelli già esistenti, con l’obiettivo di ottenere l’indipendenza della regione dell’Azawad. Nel movimento confluiscono le tribù degli Iforas, stanziati nella regione, e gli Idnan, guerrieri e nomadi. Il movimento sembra però avere un sostegno popolare più ampio perché non si rinchiude nell’etnia, ma si rivolge all’intera popolazione dell’Azawad, formata da gruppi songhai, peulhe di origine araba. Del gruppo MNLA fanno parte esperti militari che hanno combattuto al fianco di Gheddafi e che, dopo la sua caduta, sono rientrati nel Mali portando con sé equipaggiamenti militari e armi pesanti. Le due figure di spicco sono Bila Ag Acherif, segretario generale, e il colonnello Mohamed Ag Najim, capo dell’ala militare del movimento. Quest’ultimo, in particolare, è stato colonnello nell’Esercito libico fino al luglio 2011, quando ha lasciato Bani Walid assediata dalle forze del Consiglio nazionale di transizione libico per rientrare con le sue truppe nel Mali. E’ considerato la mente della ribellione tuareg e ne rappresenta l’anima più radicale.