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Temi dell'attività Parlamentare

La condizione delle minoranze cristiane nel mondo

L’attività parlamentare di indirizzo sulla situazione delle minoranze cristiane nel mondo ha trovato, nel corso della XVI legislatura, un momento di culmine nell'approvazione della risoluzione n. 6-00052 approvata dall’Assemblea a larghissima maggioranza nella seduta del 12 gennaio 2011.

La risoluzione del 12 gennaio 2011

La risoluzione, presentata dall'on. Mazzocchi ed altri, riguarda iniziative finalizzate a far cessare le persecuzioni anticristiane nel mondo. Il documento richiama preliminarmente il messaggio del pontefice Benedetto XVI del 1° gennaio 2011, "Libertà religiosa via per la pace", nel quale si denuncia la grave mancanza di libertà religiosa che affligge numerosi esseri umani tra i quali cristiani in molti paesi; il messaggio, inoltre, evidenzia che il termine «cristianofobia» è quello che descrive più compiutamente questo fenomeno di portata universale e come tale è stato adottato dall'ONU sin dal 2003 e dal Parlamento europeo nel 2007.

La parte dispositiva della risoluzione impegna il Governo a far valere con ogni forma di legittima pressione, diplomatica ed economica, il diritto alla libertà religiosa, in particolare dei cristiani e di altre minoranze perseguitate dove essa risulti minacciata o compressa, per legge o per prassi, sia direttamente dalle autorità di governo sia attraverso un tacito assenso e l'impunità degli autori di violenze; a far valere, nelle relazioni diplomatiche ed economiche bilaterali o multilaterali, la necessità di un effettivo impegno degli Stati per tolleranza e libertà religiosa, fino alla sanzione del diritto alla «libertà di cambiare religione o credo»; a tener conto del rispetto dei diritti umani nei paesi con cui ci sono scambi economici, in coerenza e in applicazione degli articoli 8 e 19 della nostra Costituzione; a richiedere in ambito internazionale di concerto con i partner dell'Unione europea la rimozione delle limitazioni dei diritti umani, ed in particolare della libertà religiosa, in quei paesi dove vige la sharia; a proseguire nell'impegno perché la risoluzione sulla libertà religiosa sia effettivamente implementata negli Stati dell'ONU e ad istituire un “Osservatorio sulla condizione dei cristiani nel mondo” per monitorare e valutare l'applicazione di tali impegni.

In una nota pervenuta alla Camera il 29 settembre 2011 il Governo ha affermato il proprio impegno in ogni sede per la promozione della libertà religiosa e per la tutela delle comunità cristiane nel mondo, in conformità col mandato politico ricevuto dalla mozione approvata dalla Camera dei deputati il 12 gennaio 2011.

Le persecuzioni anticristiane in India

In corrispondenza di gravi violenze contro le comunità cristiane in India, il 10 novembre 2008 l’Assemblea ha adottato la mozione n. 1-00058, (Evangelisti ed altri), nella quale oltre che alle stragi compiute nello Stato dell'Orissa, si fa riferimento anche alla diffusione di atti di cristianofobia in molti paesi al mondo, richiamando a tale fine i contenuti di specifici rapporti; la mozione impegna il Governo a  “porre in essere azioni adeguate volte a contrastare la persecuzione delle comunità cristiane e di qualsiasi altra rappresentanza religiosa”. Nella stessa seduta l’Assemblea della Camera ha adottato anche le mozioni 1-00037 (Volontè ed altri), 1-00052 (Bertolini ed altri) e la risoluzione 6-00010 (Cota e Gibelli), che impegnano il Governo ad intraprendere, in sede sia bilaterale sia multilaterale, iniziative volte alla protezione delle comunità cristiane del distretto indiano di Kandhamal, fatte oggetto di gravi e ingiustificate violenze perché accusate dell’omicidio della guida spirituale dei fondamentalisti indù del distretto.

Le violenze contro i cristiani in Iraq

Tra i paesi all’attenzione dell’Assemblea in riferimento alle persecuzioni anticristiane emerge l’Iraq, oggetto, il 20 novembre 2008, di un'interpellanza urgente (n. 2-00197) (Renato Farina) relativa all’ondata di violenze di matrice qaedista che ha determinato la fuga di numerosissimi cristiani dai villaggi intorno a Mossul, nel Kurdistan iracheno: la “strage di cristiani” denunciata dalle autorità religiose e l’esodo da Mossul di centinaia di membri di tale comunità sono state al centro dell’interpellanza n. 2-00630 (Castagnetti) discussa il 4 maggio 2010.

La situazione in Egitto

L’interrogazione a risposta immediata in Assemblea n. 3-00834, (Vietti), presentata nella seduta del 13 gennaio 2010 ha ulteriormente focalizzato le violenze nei confronti di comunità cristiane presenti oltre che in Iraq ed India, in altri paesi quali Pakistan, Nigeria, Vietnam, Filippine, Malaysia ed Egitto. Dal dibattito è emerso l’auspicio di un ulteriore rafforzamento dell’azione già condotta dal governo italiano presso i partner internazionali, azione che ha contribuito all’adozione, sul piano europeo del documento sulla libertà di religione e in ambito Onu, all'approvazione, da parte dell'Assemblea Generale, di una risoluzione sull'intolleranza religiosa. Ancora sulla tutela della libertà religiosa in Egitto,  con riferimento in particolare alla situazione delle minoranze copte sono intervenute (20 ottobre 2011) le interpellanze urgenti n. 2-01225 (Renato Farina) e n. 2-01239 (Tempestini e Ventura); sul medesimo tema insiste l’interpellanza urgente n. 2-01363 (Renato Farina) discussa dall’Assemblea il 16 febbraio 2012.

Le persecuzioni anticristiane in Pakistan, Nigeria, Cina e Maldive

Le persecuzioni anticristiane in Pakistan sono reiteratamente tornate all’attenzione sia dell’Assemblea, sia della Commissione Affari esteri. Proprio in sede di Commissione il 25 novembre 2010, si è svolta l'interrogazione n. 5-03573 (Polledri e Pini) vertente anche su soprusi e violenze ai danni delle minoranze cristiane di quel paese, non sempre raggiunte dagli interventi umanitari e di soccorso successivi alla devastante alluvione dell’agosto 2010.  Nella seduta del 27 gennaio 2011 l'Assemblea ha svolto l'interpellanza urgente n. 2-00938 (Renato Farina) incentrata, tra il resto, sulla vicenda di Asia Bibi cittadina pachistana di religione cristiana condannata a morte da un tribunale del Punjab con l'accusa di blasfemia, e sulla legge antiblasfemia in vigore in Pakistan. Un'ulteriore interpellanza urgente di iniziativa dell'on. Farina ed altri (2-01048) in tema di iniziative per la salvaguardia della vita di Asia Bibi, è stata svolta dall'Assemblea nella seduta del 14 aprile 2011. Ulteriori atti di controllo aventi ad oggetto varie problematiche inerenti le minoranze cristiane in Pakistan sono stati discussi presso la Commissione Affari esteri: si tratta, in particolare, delle interrogazioni 5-04890) sul rapimento di una studentessa pakistana di religione cristiana (22 giugno 2011) e 5-05968 e 5-07737 sulla condizione dei cristiani in Pakistan (discusse rispettivamente il 7 febbraio e il 6 novembre 2012) tutte d’iniziativa dell’on. Farina.

L’attenzione della Commissione, con iniziative dell’on. Farina, si è rivolta anche a specifici episodi di persecuzione di cristiani avvenuti in Vietnam con le interrogazioni 5-05745 e 5-05876 discusse in Commissione il 21 febbraio 2012; in Cina (interrogazione 5-06121, 4 aprile 2012), nella Repubblica delle Maldive (5-05512 e 5-05749, 17 aprile 2012) e, con l’interrogazione 5-08552 (18 dicembre 2012)  in Nigeria.