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Temi dell'attività Parlamentare

I Vertici dell'Alleanza atlantica. 2009-2012

Vertice di Strasburgo - Kehl (aprile 2009)

Il 3 ed il 4 aprile 2009, si è svolto a Strasburgo e Kehl il vertice NATO che ha celebrato il sessantesimo anniversario della nascita dell’Alleanza atlantica. A margine dell’incontro è stato approvato un documento conclusivo, la Dichiarazione sulla sicurezza atlantica (DAS), che riafferma i valori fondanti l’organizzazione, i principi e gli obiettivi politico – militari dell’Alleanza. Gli intervenuti hanno stabilito di dare avvio ad un processo di riflessione per la definizione di un nuovo concetto strategico, che sia rispondente al ruolo assunto dalla NATO nel ventunesimo secolo e ne fissi le priorità d’azione nel lungo periodo. I 28 leader si sono pronunciati per la prosecuzione del dialogo e della cooperazione con i paesi partner e della politica dell’ open door, al fine del rafforzamento dell’intera area euro-atlantica.

Centrale è stato il tema della gestione e del futuro della missione ISAF. L’Alleanza ha ribadito con forza la propria determinazione al successo nelle operazioni militari in Afghanistan; a tal fine, è stata approvata una intesa tra i partecipanti volta all’incremento del coinvolgimento logistico di diversi Paesi membri nel teatro di conflitto. In particolare, si è definito un incremento del contingente impiegato nell’area fino a 5000 unità, inclusi gli addestratori (tra essi, 524 militari italiani). Il Vertice ha, inoltre, raggiunto il consenso su ulteriori iniziative, tra cui, l’intensificazione dello sforzo di addestramento delle Forze di Sicurezza afgane, un maggiore coinvolgimento dei paesi confinanti e un approccio più integrato tra la Comunità internazionale e il governo afgano per l’implementazione della Strategia di Sviluppo Nazionale dell’Afghanistan (ANDS). La NATO ha riconosciuto la necessità di un maggior impegno civile, tra l’altro destinato a sostenere lo sviluppo economico e la stabilità dell’Afghanistan, in linea con le priorità stabilite dal governo nazionale, ed ha sottolineato “l’importanza della tutela dei diritti delle donne”.

Il Vertice Nato di Strasburgo-Kehl ha inoltre sancito l'ingresso ufficiale di Albania e Croazia nell’Alleanza Atlantica ed il ritorno della Francia nel Comando Integrato, da cui era assente dal 1966. Da ultimo, dopo aver superato le resistenze della Turchia che ha dato il proprio assenso solo in seguito ad un lungo colloquio con il presidente Obama, la NATO ha nominato il nuovo segretario generale, il premier danese Anders Fogh-Rasmussen.

Vertice di Lisbona (novembre 2010)

Il 19 e 20 novembre 2010 si è tenuto il Vertice di Lisbona; unitamente alla ripresa delle attività del Consiglio NATO-Russia al più alto livello ed alle dichiarazioni concernenti la missione ISAF in Afghanistan esso sembra aver soddisfatto molte delle aspettative suscitate. L’incontro si è concluso con l’adozione del TerzoStrategic Concept dalla fine della guerra fredda, con l’obiettivo di riformare e modernizzare la struttura stessa dell’Alleanza atlantica e renderla maggiormente rispondente alle mutate finalità di azione nonché alle esigenze gestionali imposte dalla situazione di crisi economica che interessa la gran parte dei Paesi Membri dell’Alleanza. Tale approvazione giunge a conclusione del processo di riflessione che era stato avviato in occasione del precedente summit di Strasburgo- Kehl e si pone come una operazione di public diplomacy per ridefinire nei confronti della Comunità internazionale il ruolo della NATO. Infatti, il Documento conclusivo reca le tracce dell’esperienza maturata dall’Alleanza atlantica nell’ultimo ventennio, relativamente ad interventi compiuti al di fuori del territorio degli Stati membri, come quello nei Balcani a metà e alla fine degli Anni Novanta ed il coinvolgimento in Afghanistan, seguito agli attacchi dell’11 settembre 2001, dal 2003 sotto comando della NATO.  

L’Alleanza atlantica ha riaffermato la propria natura di organizzazione globale della sicurezza volta ad assicurare l’autodifesa collettiva degli Stati membri, mettendo in campo capacità militari che solo pochi degli Alleati potrebbero dispiegare individualmente. Nel documento finale emerge il tema del joint threat assessment,  cioè della gestione delle crisi in un contesto di sicurezza cooperativa e del necessario progresso nello sviluppo di capacità di addestramento congiunto e dirafforzamento della collaborazione civile e militare con le Istituzioni fondamentali a livello globale, regionale e locale. Contestualmente, viene focalizzata l’attenzione su nuove questioni generali quali le minacce di proliferazione nucleare o di attacchi terroristici, ma anche i rischi derivanti da attacchi ai sistemi informatici o da difficoltà negli approvvigionamenti di energia .

Nel corso del vertice sono state compiute anche approfondite digressioni sul futuro del rapporto con la Russia. Grazie ad un ritrovato dialogo nell’ambito del Consiglio NATO – Russia, è’ stato raggiunto un compromesso sul concetto di deterrenza negli armamenti nucleari e sulla creazione di uno scudo antimissile. Riguardo a quest’ultimo punto, il Nuovo concetto strategico recepisce le iniziative che hanno caratterizzato il 2010 in materia di disarmo nucleare, tra cui la  conclusione del nuovo Trattato START tra Russia e Stati Unitied il Vertice mondiale sulla sicurezza nucleare di Washington. Viene posta, infatti, particolare enfasi sull'estensionedella difesa antimissilistica non più solo ai teatri di schieramento delle truppe NATO, ma all'intero territorio dei 28 Stati membri, trasferendo su un piano universale la precedente impostazione basata sul centro-Europa, che urtava la sensibilità russa. Logisticamente, si ipotizza il collegamento informatico dei sistemi antimissilistici esistenti, i quali, attraverso linguaggi standardizzati, potrebbero diramare allarmi rilevati dai propri apparati intercettori anche alle strutture di risposta di altri Paesi. Il risultato più importante risiede nell'invito rivolto alla Russia a partecipare a pieno titolo alla gestione di tale sistema, il che nell’ipotesi più probabile potrebbe avvenire con un collegamento delle rispettive reti difensive.

Altro punto fondamentale affrontato nel Vertice è quello relativo alla consistenza e finalità degliarmamenti nucleari. I Paesi membri hanno sostenuto la necessità di perseguire verso un mondo privo di armi nucleari. Tuttavia, è stato ribadito che l’Allleanza atlantica è imperniata sulla deterrenza, e quindi necessariamente in possesso di una quantità di armi atomiche a ciò indispensabile, perlomeno fino a che altri attori mondiali ne saranno in possesso.

Sul punto, si segnala il contrasto tra Francia e Germania. La prima, tesa a salvaguardare al massimo livello lo statuto di autonomia della propria forza di deterrenza nucleare, la seconda, assai ferma nel considerare secondaria la deterrenza attiva nel quadro di una difesa antimissilistica generalizzata. Il raggiungimento di una posizione di compromesso tra queste due istanze è dimostrato anche dalla mancata insistenza della Germania sulla sollecita eliminazione delle testate nucleari tattiche del Patto atlantico dal suolo tedesco, contestualmente a un'iniziativa diplomatica forte per indurre anche Mosca a un analogo sforzo.

A Lisbona, inoltre, è stata avviata la riflessione sull’exit strategy dall’Afghanistan, da compiere congiuntamente alla responsabilizzazione delle forze militari e di difesa locali a tutela della sicurezza collettiva, con l'obiettivo di giungere entro il 2014 al completo ritiro delle truppe di combattimento attualmente operanti nel quadro della missione ISAF. Si tratta, infatti, di un percorso assai delicato che esclude la possibilità di un ritiro eccessivamente rapido, al fine di evitare il rischio di destabilizzazione e di rinvigorimento delle forze talebane. Difatti, ripetute rassicurazioni sono state fornite – specie da parte statunitense – sul fatto che la data del 2014 debba essere intesa in maniera flessibile in relazione all’evoluzione dei rapporti di forza sul campo. Inoltre è stato assicurato che il Paese asiatico non verrà abbandonato a se stesso, nemmeno dopo tale anno, proponendo, a tal fine, la conclusione di partenariati di lungo periodo con le autorità locali.

Al vertice, inoltre, è stato affrontato il nodo problematico del sostegno dei costi delle missioni e dello squilibrio esistente tra i vari Paesi in termini di capacità di spesa in difesa. A titolo di esempio, valga richiamare il dato per cui i Paesi europei membri della NATO, considerati in blocco, spendono un terzo della quota di spesa sostenuta dagli Stati Uniti (nel 2010 tra i 500 ed i 600 miliardi di dollari, esclusi i costi delle guerre, spesa pari al 4,6% del PIL 2010). Si è convenuto, in proposito, che dopo il 2014 dovrà esservi una generale condivisione della Comunità internazionale delle spese collegate alla presenza militare nel paese centroasiatico. Il documento conclusivo del Vertice, più in generale, richiama l’attenzione sulla necessità che le notevoli risorse a disposizione dell'Alleanza atlantica vengano usate in maniera più efficiente ed efficace. La soluzione percorribile, a tal fine, è quella di una specializzazione dei diversi paesi in specifici settori, nel quadro di una logica di condivisione a livello europeo in materia di Difesa, in particolare massimizzando le capacità di dispiegamento delle forze e la loro operatività sul terreno, riducendo inutili duplicazioni e potenziando l'operatività congiunta delle forze degli Stati membri, sia per conseguire risparmi nei costi, sia per accrescere la solidarietà reciproca. Il Vertice ha stabilito, da ultimo, che questi obiettivi debbano essere perseguiti in un quadro di continua riforma che impegnerà l’intera Organizzazione a tutti i livelli.

Vertice di Chicago (maggio 2012)

Il Vertice di Chicago del 20 e 21 maggio 2012 è stato dominato dalle riflessioni su tre temi fondamentali per il futuro dell’Alleanza atlantica: in primo luogo, l'impegno in Afghanistan dopo la conclusione della missione ISAF a fine 2014 e il progressivo passaggio di responsabilità della sicurezza alle forze locali; il mantenimento delle capacità operative per la difesa degli Stati membri, nonostante la contingenza della crisi economica ed il suo impatto sulla capacità di spesa per la difesa; da ultimo, il nodo strategico del rafforzamento dei rapporti di partenariato dell’Alleanza con altri Paesi.

Il Vertice ha ribadito e precisato gli indirizzi già assunti in occasione del precedente summit  di Lisbona, del novembre 2010 .

Con riferimento al conflitto in Afghanistan, la NATO ha confermato il completamento del ritiro delle truppe della missione ISAF per il dicembre 2014 quando sarà concluso il processo di trasferimento delle responsabilità alle forze afghane,opportunamente addestrate. Il Vertice ha confermato che, terminata la missione ISAF, l’Alleanza assumerà un ruolo nuovo incentrato sulla formazione, consulenza e supporto. A tal fine, i Paesi membri dell’Alleanza hanno confermato la propria disponibilità, logistica e finanziaria all’addestramento ed equipaggiamento delle forze di difesa del paese asiatico. Il costo di questo percorso, di durata decennale, è stimato in 4.100 milioni di dollari annui, con possibilità di aggiornamento degli stanziamenti alla luce delle esigenze di sicurezza del Paese. Paralleleamente, al Governo afghano è richiesta la conferma della sua determinazione a perseguire i principi del buon governo, della lotta alla corruzione e del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, compresa la parità tra uomini e donne, nonché la trasparenza e la regolarità delle elezioni. Inoltre, l’Afghanistan ha annunciato un impegno che parte da un contributo minimo di 500 milioni di dollari nel 2015 fino ad assumere progressivamente l’intero onere della difesa nazionale entro il 2014. Per quanto riguarda l’Italia, invece, l’impegno complessivo ammonta a 360 milioni di euro (nel triennio 2015-2017). Il Vertice dell’Alleanza atlantica ha inoltre riconosciuto l’importanza del ruolo dei paesi della regione asiatica, in particolare del Pakistan, nel garantire una pace duratura nell’area, nonché la stabilità e la sicurezza dell’Afghanistan.

Al Vertice di Chicago è stato introdotto il concetto di Smart Defence, ovvero il richiamo all’utilizzo più efficiente ed efficace delle risorse a disposizione dell’Alleanza, in relazione alla situazione di crisi finanziaria che interessa la gran parte dell’area NATO. Le difficoltà di budget per la difesa, la pressione per la riduzione del disavanzo di bilancio degli Stati Uniti hanno reso necessario lo studio di collaborazioni che consentano di ottenere un alto grado di efficienza attraverso l’utilizzo delle conoscenze e dell’esperienza comune ai vari Paesi. In un orizzonte temporale medio – lungo (fine 2020), i Paesi hanno convenuto di sviluppare la massima sinergia possibile nel dispiegamento delle forze allo scopo di massimizzare le capacità di dispiegamento congiunto delle forze degli Stati membri e la loro operatività sul territorio. Questa impostazione, propone una nuova visione della cooperazione tra gli Stati al fine di individuare delle economie di scala per affrontare programmi altrimenti troppo onerosi per il singolo Stato.

 Tra i programmi proposti nel quadro della Smart Defence, si segnala l’Allied Ground Surveillance (AGS), volto all’incremento della capacità di sorveglianza del territorio attraverso l’utilizzo di tecnologie avanzatissime, quali gli aerei senza pilota (UVA). La principale base operativa per questo programma è la baseamericana di Sigonella(CT).

In occasione del Vertice, è stato ribadito che una delle priorità essenziali dell'Alleanza rimanga quella del mantenimento nel prossimo decennio della capacità di approntare e di realizzare complesse operazioni congiunte nel breve termine e con breve preavviso. In seguito al riesame degli assetti di deterrenza e difesa, poi, i Paesi membri hanno convenuto sulla necessità la NATO posseggaun appropriato mix di capacità nucleari, convenzionali e di difesa missilistica per fini di dissuasione e difesa A Chicago, sono stati, inoltre riaffermati gli impegni assunti a Lisbona in materia di difesa antimissili balistici (BMD), ed hanno sottolineato che quest’ultima non possa sostituire la funzione di deterrenza svolta dalle armi nucleari, ma possa e debba integrarla. I documenti conclusivi approvati al summit, affermano che l’Alleanza ha raggiunto una “capacità interinale di difesa contro i missili balistici”, che rappresenterà immediatamente una prima tappa significativa sul piano operativo, conformemente alla decisione di Lisbona, offrendo la massima copertura in tutta la regione sudeuropea, contro un attacco portato con missili balistici. Nondimeno, permane l’obiettivo di raggiungere una capacità operativa BMD in grado di assicurare la copertura totale dell’intera area NATO, da perseguire attraverso contributi nazionali volontari, accordi per lo stazionamento e l’estensione della capacità di difesa attiva multistrato contro i missili balistici di teatro (ALTBMD).

Il Vertice, inoltre, ha visto l’approvazione di una serie di misure volte alla garanzia della reattività e l'efficacia dell'Alleanza nello svolgimento dei compiti previsti dalConcetto strategico e dagli altri documenti ufficiali post- Lisbona. Sono state previste: la riduzione delle componenti della Struttura di comando della NATO; la razionalizzazione dell’organizzazione della Sede della NATO, accanto alla revisione del Segretariato internazionale e dello Stato maggiore internazionale con il coinvolgimento del Comitato militare; la razionalizzazione delle funzioni e dei servizi delle attuali agenzie della NATO ed apertura, il 1° luglio 2012, delle nuove Agenzie NATO per il supporto, per la comunicazione e l'informazione e per l'approvvigionamento.

Da ultimo, al fine di preservare ed accrescere la propria capacità di salvaguardia della sicurezza e dei valori dei Paesi membri, l’Alleanza atlantica ha optato per l’approfondimento delle relazioni di partnership esistenti con Paesi terzi e l’avvio di nuove. Al partenariato, infatti, viene attribuito un grande valore in ragione del contributo che i paesi partner rendono al funzionamento dell'Alleanza, specie di sostegno alle operazioni di gestione delle crisi. Inoltre, essi rivestono un ruolo chiave della sicurezza cooperativa, che resta uno dei compiti fondamentali dell'Alleanza. Il Vertice, infine, ha preso atto dei progressi nel processo di adesione dei quattro candidati membri della NATO: della FYROM, del Montenegro, della Bosnia-Erzegovina e della Georgia. La NATO continua inoltre a sostenere l’integrazione euro-atlantica della Serbia.