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Cooperazione NATO-UE

L’Unione europea e la NATO percorrono da oltre quindici anni un cammino di avvicinamento reciproco, tanto in termini di membership (21 membri comuni), quanto a livello di condivisione di obiettivi strategici, di funzioni e di potenziale raggio d’azione. Le organizzazioni svolgono due ruoli complementari e di reciproco sostegno per la tutela della pace e della sicurezza internazionale, conformemente ai principi della Carta delle Nazioni Unite.

L'istituzionalizzazione delle relazioni tra esse è stata avviata nel 2001, a partire dai passi compiuti negli anni 90 per promuovere una più grande responsabilità europea sui temi della difesa. Fino al 1999, era l'Unione Europea occidentale (UEO) a porsi come controparte della NATO per il dialogo sulla difesa nel territorio europeo, mentre non sussisteva alcun legame formale tra l'Alleanza atlantica e l'Unione europea. La crisi dei Balcani, del 1999, rese manifesta l’esigenza di dotarsi di un'autonoma capacità logistica per la gestione delle situazioni di crisi, portando all’avvio della riflessione per la creazione di una Politica comune europea di difesa e sicurezza (PESD). In occasione del Consiglio europeo di Helsinki del 1999, vennero definiti degli obiettivi – headline goals – per dotare l’Unione di capacità militari credibili per attuare le missioni di Petersberg.

Le missioni di Petersberg furono definite e ricondotte nell’ambito delle competenze UEO, dal Consiglio ministeriale della stessa del 19 giugno 1992, svoltosi nella omonima cittadina tedesca. Si trattava delle missioni umanitarie o di evacuazione, delle missioni intese al mantenimento della pace, nonché delle missioni costituite da forze di combattimento per la gestione di crisi, ivi comprese operazioni di ripristino della pace. Con il Trattato di Amsterdam, entrato in vigore il 1º maggio 1999, la responsabilità di tali missioni è stata trasferita all’Unione europea.

Gli headline goals sono stati aggiornati nel 2004, con gli headline goals 2010 ed hanno previsto, tra le altre cose, la creazione di un’Agenzia europea della difesa (effettivamente istituita nel 2004) per conseguire una maggiore integrazione nel mercato europeo della difesa; l’implementazione di un coordinamento congiunto per il trasporto strategico e la creazione di gruppi di combattimento rapidamente dispiegabili (battlegroups).

D’altra parte, con il summit di Washington, nell’aprile del 1999, la NATO aveva manifestato la propria disponibilità a rendere fruibili le risorse strategiche dell’alleanza per operazioni a guida UE, anche in contesti per i quali la competenza NATO non sarebbe prevista.

Quella partnership operativa è stata confermata in una dichiarazione congiunta nel dicembre 2002 e poi formalizzata nel marzo 2003 con gli Accordi Berlin Plus. Tali accordi consentono all’Unione europea di accedere alle capacità di pianificazione e di comando della Nato e di utilizzarne i mezzi per realizzare missioni di gestione delle crisi.

 

 

ACCORDI BERLIN PLUS

 

Istituzionalmente, la partnership si concretizza in una “intelaiatura organizzativa leggera”, articolata in due incontri annuali a livello di Ministri degli Esteri e tre incontri NAC–COPS, riunioni congiunte per ogni turno semestrale di Presidenza dell'Unione Europea degli Ambasciatori accreditati rispettivamente presso il Consiglio Atlantico e il Comitato Politico e di Sicurezza dell'Unione Europea. L’agenda è completata da eventuali incontri bisemestrali dei Comitati militari delle due organizzazioni e riunioni periodiche di alcuni organi sussidiari.

 Il riparto delle competenze nell’ambito degli accordi è improntato al criterio della flessibilità. Viene data per acquisita la disponibilità (presumption of availability) a favore dell'Unione Europea di capacità e di assetti comuni preidentificati della NATO ai fini dell'impiego in operazioni a guida UE, in cui la NATO non sia direttamente impegnata. A garanzia del coordinamento tra le due organizzazioni, la supervisione su tali operazioni è attribuita al Deputy Supreme Allied Commander Europe (DSACEUR), parte integrante dello Staff militare dell’Alleanza atlantica. Sono altresì stabilite cellule di collegamento tra le due strutture militari.

Gli accordi Berlin Plus sono stati attivati due volte: in Macedonia, nel 2003 (Operazione Concordia), e in Bosnia, nel 2004 (operazione Eufor Althea), dove l’Ue ha assunto la guida di missioni prima dirette dalla Nato, ma continuando a utilizzare la struttura di comando dell’Alleanza.

 

Con l’adozione del Terzo concetto strategico, è stato ribadito l’impegno della NATO anche in contesti esterni all’area Euro-Atlantica purché necessari per la tutela della sicurezza di quest’ultima. In questo senso, la partnership NATO – UE, si pone come un ulteriore tassello per lo sviluppo di un “Comprehensive approach”, un approccio globale internazionale alla gestione delle crisi che richiede l’applicazione effettiva sia di strumenti militari che civili. Di conseguenza, sono state prese in considerazione nuove aree in cui le due organizzazioni possano incrementare la cooperazione, in particolare le questioni inerenti la sicurezza energetica e la difesa da attacchi informatici.