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dal 29/04/2008 - al 14/03/2013

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Temi dell'attività Parlamentare

I rapporti sulla legislazione: le note di sintesi

I Rapporti annuali sulla legislazione tra Stato, Regioni ed Unione europea analizzano di anno in anno l'evoluzione delle dinamiche legislative. Si compongono di sei capitoli, il primo dei quali (la Nota di sintesi) assolve alla funzione di fornire di volta in volta una chiave di lettura delle trasformazioni in atto, con specifico riguardo al ruolo delle Assemblee legislative.

La struttura dei Rapporti sulla legislazione

I Rapporti annuali sulla legislazione sintetizzano i dati riguardanti l'attività legislativa, analizzando le relazioni tra i diversi livelli di produzione normativa. I rapporti sono elaborati in collaborazione con gli uffici dei Consigli regionali, con l'Osservatorio sulle fonti dell'Università di Firenze e con l'Istituto di studi sui sistemi regionali federali e sulle autonomie del CNR. La redazione dei rapporti è stata promossa dal Comitato fin dalla sua nascita, nel 1998. Sono strutturati in sei capitoli:
♦ il capitolo I è dedicato alla Nota di sintesi, che propone ogni anno una ricerca empirica su un tema considerato significativo per interpretare le tendenze evolutive dell’intero sistema e ricollegarle al ruolo delle Assemblee legislative, che sono le principali destinatarie del Rapporto. La successione delle Note di sintesi costituisce un filo conduttore che si sviluppa e si ricollega da un anno all’altro;
♦ il capitolo II offre un’ampia panoramica delle tendenze e dei problemi della legislazione regionale, presentando un quadro di insieme della produzione normativa e analizzando l’evoluzione di alcune politiche pubbliche. E’ curato dall’ISSIRFA - CNR;
♦ il capitolo III dà conto, di anno in anno, dell’evoluzione della giurisprudenza costituzionale in materia di rapporti tra Stato e Regioni. E’ curato dall’Osservatorio sulle fonti dell’università di Firenze;
♦ il capitolo IV presenta un quadro statistico della legislazione e si sofferma, in particolare, sulle tendenze evolutive della produzione normativa statale;
♦ il capitolo V descrive le tendenze in atto nei processi decisionali europei, con particolare riguardo a quelli normativi;
♦ il capitolo VI esamina, in prospettiva comparata, le tendenze della produzione legislativa nei principali Stati dell’Unione europea (Francia, Germania, Regno Unito e Spagna) e nelle loro articolazioni territoriali interne.

Contenuti e finalità delle Note di sintesi

Le Note di sintesi seguono l’evoluzione dei processi di decisionali, con specifico riguardo a quelli legislativi, verificando, di anno in anno, il posizionamento delle Assemblee legislative rispetto agli altri attori istituzionali in un contesto che tiene conto del concorso dei diversi ambiti territoriali (europeo, statale, regionale).
Esse costituiscono la base dei dibattiti che si svolgono in occasione della presentazione del Rapporto annuale, ogni anno ospitata da un diverso Consiglio regionale. Nel corso della legislatura sono stati elaborati e presentati cinque rapporti.

La Nota di sintesi del Rapporto 2008

La Nota di sintesi del Rapporto 2008 è dedicata al ruolo delle Assemblee legislative nel processo di attuazione dell’articolo 119 della Costituzione. La tesi esposta nella Nota riguarda la necessità di ricomporre tutte le politiche pubbliche in un sistema a rete in grado di accrescerne al tempo stesso il grado di autonomia e il grado di coordinamento con la necessaria flessibilità. La prospettiva dell’approdo ad un compiuto sistema di federalismo fiscale, che definisca in termini tendenzialmente stabili i rapporti finanziari tra i diversi livelli di governo, i rispettivi ambiti di autonomia di entrata e di spesa e i meccanismi di perequazione, implica necessariamente uno specifico ripensamento degli assetti istituzionali, anche a Costituzione vigente, con particolare riferimento alle Assemblee rappresentative ed alla definizione dei loro compiti e delle relative procedure.

La Nota di sintesi del Rapporto 2009

La Nota di sintesi del Rapporto 2009 compie una ricognizione delle politiche pubbliche tra Stato e Autonomie, traendone alcune conseguenze sul ruolo delle Assemblee legislative e sulle loro prospettive, basandosi sull’analisi di un campione di sedici politiche pubbliche. Il primo dato tendenziale emerso dall’analisi dei fenomeni più innovativi concerne lo spostamento verso il sistema dei rapporti tra i livelli territoriali di importanti poteri di indirizzo e programmazione, che in precedenza sarebbero stati contenuti all’interno della legislazione o dell’attività di indirizzo politico del Governo in raccordo con il Parlamento.

La Nota di sintesi del Rapporto 2010

La nota di sintesi del Rapporto 2010 si concentra sulla evoluzione delle politiche pubbliche dell’Unione europea. In particolare, la Nota mette a fuoco l’influenza dei nuovi modelli di policy making europeo nella configurazione delle maggiori politiche nazionali che attraversano tutti i livelli territoriali e la necessità di un riposizionamento delle Assemblee parlamentari. Nelle conclusioni si sottolinea come l’evoluzione dei modelli di elaborazione delle grandi strategie politiche da parte della Unione europea e il loro articolarsi in politiche “euro-nazionali”, che coinvolgono gli enti territoriali, pongano alle Assemblee legislative una urgente esigenza di innovazione proporzionata alla portata delle questioni, imponendo loro un adeguamento giuridico e culturale delle procedure e degli strumenti per la formazione e l’attuazione delle componenti statale e regionale delle politiche euro-nazionali.

La Nota di sintesi del Rapporto 2011

La Nota di Sintesi del Rapporto 2011 prosegue nell’analisi delle cause che hanno condotto alla crisi della legislazione, confinando sempre più spesso le leggi in compiti ausiliari ed accessori rispetto a decisioni di governo assunte in altre sedi. La Nota si concentra sulla evoluzione della governance europea in due settori di particolare interesse: l’immigrazione e la governance economica. In entrambi i campi l’Europa è chiamata a fronteggiare prolungate emergenze, dovute da un lato alla crisi economico-finanziaria e dall’altro ai flussi di immigrazione (e in particolare di immigrazione clandestina). In questo contesto appare quanto mai essenziale il coinvolgimento delle Assemblee legislative, europea, nazionali e regionali, che hanno la funzione naturale di favorire l’affermarsi di una consapevolezza civica e al tempo stesso di interpretare le esigenze delle collettività da esse rappresentate nei confronti delle altre istituzioni.

La Nota di sintesi del Rapporto 2012

La Nota di sintesi 2012 intende porre le basi per una discussione sul nesso fra forme della rappresentanza politica e definizione delle politiche pubbliche, con l’obiettivo di rilanciare la riflessione sul ruolo insostituibile delle istituzioni parlamentari nella definizione in forma democratica di tali politiche.
L’obiettivo è quello di contribuire a dare una lettura che, partendo dai dati e dalle analisi dei fenomeni legislativi ed istituzionali, consenta di andare oltre i paradigmi ormai tradizionali della crisi delle istituzioni della rappresentanza nazionale, della cessione di sovranità dello Stato verso l’Unione europea e della marginalizzazione del Parlamento dai grandi circuiti della decisione pubblica. Si pone così in evidenza l’esigenza di ripensare le funzioni delle Assemblee legislative statali e regionali, alla luce dei principi della condivisione di sovranità e della cooperazione nella partecipazione ai processi decisionali europei, con l'obiettivo di sostenere un processo di progressiva “parlamentarizzazione” della governance europea, a partire da quella più propriamente economico-finanziaria.
Si tratta di abbandonare la logica verticale - che a seconda delle circostanze passa da processi di devoluzione a processi di ri-centralizzazione dei poteri - per assumere, nel rispetto delle competenze, la prospettiva più responsabilizzante per tutti i soggetti istituzionali e caratterizzata dalla condivisione delle scelte.
Sul rafforzamento di questo complesso di procedure e, forse, sulla “invenzione” di procedure nuove e più adeguate ai mutati scenari istituzionali, si gioca probabilmente la possibilità anche per il nostro Parlamento di rientrare pienamente nel processo decisionale europeo, cercando strade nuove rispetto all’impostazione, sino ad oggi prevalente, che lo vede stretto fra una concezione della governance come “governo delle regole e delle sanzioni”, che marginalizza le istituzioni parlamentari, ed una visione in base alla quale il Parlamento costituisce il semplice snodo tra i diversi livelli istituzionali.
A questo fine appare determinante rafforzare o implementare quelle procedure e azioni volte a:
• inserirsi in una fase precoce e con forza nei processi decisionali europei, condividendo con il Governo statale e con le Giunte regionali gli obiettivi da perseguire e definendo la cornice entro la quale gli Esecutivi possono esercitare la loro discrezionalità;
• raccordarsi con il Parlamento europeo e gli altri Parlamenti nazionali per intercettare meglio le questioni strategiche fondamentali;
• valorizzare anche funzioni ulteriori rispetto a quella legislativa, come la valutazione ex ante ed il controllo ex post delle politiche pubbliche, anche con riguardo alla cornice europea.