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dal 29/04/2008 - al 14/03/2013

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Temi dell'attività Parlamentare

Il Fondo unico per lo spettacolo

 

Il Fondo unico per lo spettacolo (FUS), istituito dalla L. 163/1985 al fine di ridurre la frammentazione dell'intervento statale e la conseguente approvazione di apposite leggi di finanziamento, è attualmente il principale strumento di sostegno al settore dello spettacolo dal vivo e della cinematografia.

Le finalità del FUS consistono nel sostegno finanziario ad enti, istituzioni, associazioni, organismi ed imprese operanti nei settori delle attività cinematografiche, musicali, di danza, teatrali, circensi e dello spettacolo viaggiante, nonché nella promozione e nel sostegno di manifestazioni ed iniziative di carattere e rilevanza nazionali da svolgere in Italia o all’estero.

Le risorse destinate al FUS

 

L’importo complessivo del Fondo è stabilito annualmente in Tabella C della legge di stabilità ed è allocato in differenti capitoli, sia di parte corrente che di parte capitale, dello stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali.

Si tratta di: cap. 1390 – Osservatorio per lo spettacolo; cap. 1391 – Consiglio nazionale dello spettacolo e interventi integrativi per i singoli settori; capp. 6120 e 6620 – Commissioni per l’erogazione dei contributi; cap. 6621 – Fondazioni lirico sinfoniche; cap. 6622 – Attività musicali; cap. 6623 –Attività teatrali di prosa; cap. 6624 – Danza; cap. 6626 – Attività teatrali di prosa svolte da soggetti privati; cap. 8721 – Attività circensi e spettacolo viaggiante; cap. 8570 – Produzione cinematografica; cap. 8571 – Produzione, distribuzione, esercizio e industrie tecniche; cap. 8573 – Promozione cinematografica.

Per l’anno 2013 gli stanziamenti complessivi del Fondo – quali risultanti dal Decreto 111878 del 31 dicembre 2012, di ripartizione in capitoli delle unità di voto parlamentare relative al bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2013 e per il triennio 2013-2015 – ammontano a 398,1 milioni di euro.

 

Andamento delle risorse destinate al FUS (2008-2013) (in milioni di euro)

 
2008 (consuntivo)2009 (consuntivo)2010 (consuntivo)2011 (consuntivo)2012 (assestamento)2013 (bilancio)
 Interventi      
 cap. 1390 0,7
 0,7 0,3 0,4 0,4 0,5
 cap. 1391 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0
 cap. 6120 0,2 0,1 0,1 0,1 0,1 0,3
 cap. 6620 0,1 0,0 0,1 0,0 0,1 0,1
 cap. 6621 232,2 198,8 190,4 206,6 193,8 182,0
 cap. 6622 69,9 54,1 55,5 57,6 58,2 57,7
 cap. 6623 90,7 61,9 18,0 20,5 26,3 26,1
 cap. 6624 10,2 8,5 9,5 10,0 10,1 10,0
 cap. 6626 -- -- 43,0 45,8 40,5 40,2
 Investimenti      
 cap. 857031,0 31,2 4,3 20,0 20,6 20,4
 cap. 857138,9 71,4 31,0 14,6 17,9 17,7
 cap. 857331,4 28,4 40,5 41,5 37,6
 36,9
 cap. 8721 7,7 5,8 6,3 6,3 6,3 6,2
 TOTALE 513,0 461,0 398,9 423,4 411,9 398,1
Il riparto del FUS

Ai sensi dell’art. 2 della L. 163/1985, in particolare, il FUS è ripartito tra i diversi settori, in ragione di quote non inferiori al 45% per le attività musicali e di danza, al 25% per le attività cinematografiche, al 15% per quelle del teatro di prosa ed all’1% per le attività circensi e dello spettacolo viaggiante.

Attualmente, i criteri per l’assegnazione dei contributi del FUS sono determinati con decreto ministeriale, d’intesa con la Conferenza unificata.

Si è addivenuti a tale procedura dopo l’intervento del nuovo art. 117 della Costituzione che ha affidato alla competenza legislativa concorrente la promozione e l’organizzazione di attività culturali, fra le quali la Corte costituzionale ha ricompreso lo spettacolo (sentenze n. 255 e 256 del 2004 e 285 del 2005).

Più in particolare, dopo la riforma del titolo V della Costituzione, l’intervento dei decreti in materia è stato in primis previsto dall’art. 1, co. 2, del D.L. 24/2003 (L. 82/2003) che, proprio in attesa che la legge di definizione dei principi fondamentali di cui all’art. 117 della Costituzione definisse gli ambiti di competenza dello Stato medesimo, ha stabilito che i criteri e le modalità di erogazione dei contributi alle attività dello spettacolo, previsti dalla L. 163/1985, e le aliquote di ripartizione annuale del FUS fossero indicati annualmente con decreti del Ministro per i beni e le attività culturali non aventi natura regolamentare. La Corte costituzionale, con la citata sentenza n. 255 del 2004, pur confermando la legittimità della norma, in ragione del suo carattere transitorio, ha segnalato l’esigenza di prevedere opportuni strumenti di collaborazione con le autonomie regionali. Dopo l’intervento del D.L. 314/2004 (L. 26/2005), che confermava per il 2005 la disciplina transitoria, è intervenuta la L. 239/2005 che, in linea con quanto richiesto dalla Corte, ha introdotto l’intesa con la Conferenza unificata nella procedura di adozione dei decreti ministeriali previsti dal D.L. 24/2003 e ha eliminato la cadenza annuale per l’emanazione di questi ultimi.

Da ultimo, il DM 23 febbraio 2012, recante il riparto del FUS per il 2012, ha stabilito l’assegnazione delle seguenti quote:

a) Fondazioni liriche: 47,00%

b) Attività musicali: 14,10%

c) Attività di danza: 2,50%

d) Attività teatrali di prosa: 16,04%

e) Attività circensi e spettacolo viaggiante: 1,54%

f) Attività cinematografiche: 18,59%

Quote residue sono destinate all’Osservatorio dello Spettacolo e alle spese per il funzionamento di Comitati e Commissioni.

I criteri e le modalità di erogazione dei contributi con riferimento a ciascun settore sono stati definiti – da ultimo – con i provvedimenti di seguito indicati: DM 29 ottobre 2007 (Fondazioni fondazioni lirico-sinfoniche); DM 8 novembre 2007 (Danza); DM 9 novembre 2007 (Attività musicali); DM 12 novembre 2007 (Attività teatrali); DM 20 novembre 2007 (Attività circensi e spettacolo viaggiante).

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