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Temi dell'attività Parlamentare

Reclutamento del personale militare
Al fine di valutare il sistema di reclutamento del personale militare di truppa a dieci anni dall'entrata in vigore della riforma, la Commissione difesa della Camera ha avviato un'indagine conoscitiva (interrotta a seguito dello scioglimento delle Caemre) per valutare eventuali profili problematici e possibili soluzioni legislative.
Premessa

Con il decreto legislativo 8 maggio 2001 n. 215, attuativo della delega conferita con la legge 14 novembre 2000, n. 331 ed in conformità ai relativi principi e criteri direttivi, ha avuto concreto inizio il processo di trasformazione progressiva dello strumento militare da sistema misto a professionale.

Contestualmente, è stato adottato un modello di difesa fondato su una dotazione organica del personale militare dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica pari a 190.000 unità (a decorrere dalla data del 1° gennaio 2007).

Pochi anni prima, la legge 20 ottobre 1999, n. 380 aveva introdotto in Italia il servizio militare femminile in forma volontaria, delegando il Governo ad emanare uno o più decreti attuativi, il primo e più importante dei quali è stato il decreto legislativo 31 gennaio 2000, n. 24, che ha disciplinato il nuovo servizio.

Come noto, tale processo si è poi sviluppato con la legge 23 agosto 2004, n. 226, che ha sancito la sospensione delle chiamate per lo svolgimento del servizio di leva, a decorrere dal 1° gennaio 2005.

A partire da tale data, le Forze armate si sono dotate di personale interamente professionale, in parte composto da ufficiali, sottufficiali e personale di truppa in servizio permanente (ruoli normali, ruoli speciali) ed in parte composto di personale assunto a tempo determinato, che, nel caso di allievi ufficiali e allievi sottufficiali, sono ausiliari in ferma prefissata, e, nel caso della truppa, sono personale in ferma prefissata, quindi volontari, per uno o 4 anni.

A seguito di tale scelta normativa si è dunque determinata una profonda trasformazione nelle procedure di reclutamento del personale di truppa, che vede il suo punto nevralgico nelle nuove figure dei Volontari in ferma prefissata di 1 anno (VFP-1) e dei Volontari in ferma prefissata di 4 anni (VFP-4). Questi ultimi, in particolare, costituiscono il bacino esclusivo di alimentazione del personale in servizio permanente e attingono, a loro volta, a specifiche “battute di alimentazione” di VFP-1.

Al termine della ferma quadriennale, una percentuale dei VFP-4 avrà l’opportunità di transitare direttamente nel servizio permanente (VSP), mentre il restante personale, risultato idoneo ma non utilmente collocato in graduatoria, potrà essere ammesso, a domanda, a due successivi periodi di rafferma, ciascuno della durata di 2 anni, e concorrere, al termine di ciascun anno delle rafferme, per il transito nel ruolo dei VSP.

Problematiche

Nel corso dell'indagine conoscitiva sul reclutamento del personale militare è apparso opportuno approfondire talune questioni attinenti all'attuale sistema di reclutamento del personale militare con particolare riferimento alle procedure di selezione, ai possibili sbocchi occupazionali per coloro che abbiano svolto la ferma prefissata e alla provenienza geografica dei reclutandi.

In relazione alle citate questioni si segnala che le medesime hanno formato oggetto non solo dell'indagine conoscitiva avviata dalla Commissione difesa, ma anche di talune specifiche iniziative legislative.

Un primo aspetto ha riguardato la strutturazione delle procedure selettive che sono state oggetto di numerose proposte di modifica in sede parlamentare, sia per quanto concerne i requisiti richiesti, sia per quanto riguarda i titoli di preferenza e le prove propedeutiche al reclutamento.

Al riguardo, si segnala che la Camera dei deputati ha approvato in prima lettura un testo unificato delle proposte di legge AC. 3160, AC. 4084 e AC. 4113, volto a sostituire l'attuale requisito dei limiti di altezza per il reclutamento del personale delle Forze armate, previsto dall’articolo 587 del testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, con parametri atti a valutare l’idoneità fisica del candidato al servizio.Si segnala, inoltre, che, presso il Senato è stato avviato l’esame di proposte di legge volte ad innalzare i limiti di età per il reclutamento (AS 2349 e 1118). Nel corso della legislatura sono state, inoltre, approvate due leggi in materia, entrambe in sede legislativa: la legge 12 luglio 2010, n. 109, per l'ammissione dei soggetti fabici nelle Forze armate e di polizia e la legge 10 luglio 2009, n. 93, in materia di arruolamento dei congiunti di vittime del dovere appartenenti alle Forze armate.

Un secondo aspetto di indagine ha riguardato i profili del reclutamento connessi ai possibili sbocchi occupazionali per chi svolge la ferma prefissata, attesa la sempre più evidente difficoltà di transito in servizio permanente.

Si segnala al riguardo che tale materia è stata al centro di apposite determinazioni parlamentari. Già nel 2009, in occasione dell’esame in sede consultiva del DPEF 2010-2013, la IV Commissione ha posto una condizione volta a prevedere “l’individuazione di adeguate misure, anche di carattere finanziario, in favore di quei giovani che, avendo completato il periodo di ferma volontaria nelle Forze armate, siano alla ricerca di una nuova occupazione, privilegiando le iniziative volte a favorire il loro transito nel servizio permanente delle Forze armate, nelle Forze di polizia e, più in generale, nella Pubblica Amministrazione”. Successivamente, nel corso dell’esame in Assemblea del predetto Documento, tale condizione è stata recepita dalla risoluzione n. 6/00028 Cicchitto, che è stata approvata .

Si ricorda, altresì, che il decreto-legge n. 102 del 2010 ha disposto una riserva assoluta fino al 31 dicembre 2020, per il reclutamento del personale nelle carriere iniziali delle Forze di polizia a ordinamento civile e militare a favore dei volontari in ferma prefissata di un anno o quadriennale ovvero in rafferma annuale, in servizio o in congedo, in possesso dei requisiti previsti dai rispettivi ordinamenti per l'accesso alle predette carriere (art. 2199 del Codice dell'ordinamento militare).

Inoltre, è stato avviato dalle Commissioni I e IV l'iter di alcune proposte di legge volte a prevedere riserve di posti in favore dei volontari delle Forze armate in ferma prefissata e in ferma breve nei reclutamenti che interessano l'arma Carabinieri e le forze di polizia ad ordinamento civile e militare, nonché il Corpo nazionale dei vigili del fuoco,  ed un’ulteriore riserva nei concorsi della polizia municipale (C. 1527 e 2803).

Un terzo elemento riguarda gli aspetti del reclutamento collegati alla provenienza dalle diverse zone del territorio nazionale.

Si ricorda che tale tema ha costituito oggetto di dibattito parlamentare in occasione dell'esame delle proposte di legge A.C.607-1896/A, volte ad incentivare il reclutamento delle truppe alpine nelle zone tipiche di reclutamento.

Un quarto profilo meritevole di attenzione è poi quello connesso all’accesso delle donne nelle Forze armate.

Infine, sul presupposto dell’avvenuta abolizione della coscrizione obbligatoria, si è posta l’esigenza di sviluppare una riflessione sull’individuazione di modelli di reclutamento e addestramento di una riserva di volontari mobilitabili in caso di necessità con il compito prioritario di difesa della Patria e di supporto delle missioni internazionali;

Si richiamano al riguardo le proposte di legge (C. 4106, 2861, C. 4174 C. 4375), già incardinate in Commissione, finalizzate ad implementare lo strumento della Forze di completamento ovvero a prevedere una forma di partecipazione alla difesa nazionale sostitutiva della leva obbligatoria.

L'indagine conoscitiva avviata dalla IV Commissione difesa della Camera non è stata conclusa nel corso della XVI legislatura. Le audizioni svolte sono consultabili al seguente link.