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Formazione del Governo Monti

CRISI DEL IV GOVERNO BERLUSCONI E FORMAZIONE DEL GOVERNO MONTI

11 ottobre 2011
L'Assemblea della Camera respinge l'articolo 1 del disegno di legge, già approvato dal Senato, recante Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2010 (C. 4621).

18 ottobre 2011
Il Governo presenta al Senato un nuovo disegno di legge sul Rendiconto (S. 2967) che viene approvato il 20 ottobre e trasmesso al Senato.

8 novembre 2011
La Camera dei deputati approva in via definitiva il nuovo disegno di legge (C. 4707) con 308 voti favorevoli e 1 astenuto.
Un comunicato del Quirinale annuncia l'intenzione del Presidente del Consiglio di rimettere il suo mandato una volta approvata la legge di stabilità. Il Presidente del Consiglio - si legge nel comunicato - ha manifestato al Capo dello Stato la sua consapevolezza delle implicazioni del risultato del voto alla Camera e ha nello stesso tempo espresso viva preoccupazione per l'urgente necessità di dare puntuali risposte alle attese dei partner europei con l'approvazione della legge di stabilità, opportunamente emendata alla luce del più recente contributo di osservazioni e proposte della Commissione europea. Una volta compiuto tale adempimento, il Presidente del Consiglio rimetterà il suo mandato al Capo dello Stato, che procederà alle consultazioni di rito dando la massima attenzione alle posizioni e proposte di ogni forza politica, di quelle della maggioranza risultata dalle elezioni del 2008 come di quelle di opposizione.

9 novembre 2011
Il Presidente della Repubblica nomina senatore a vita, ai sensi dell'articolo 59, secondo comma, della Costituzione, il professor Mario Monti.

12 novembre 2011
L'Assemblea della Camera approva in via definitiva il disegno di legge recante Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato. Legge di stabilità 2012 (A.C. 4773) e il disegno di legge recante Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2012 e bilancio pluriennale per il triennio 2012-2014 (A.C. 4774).
Il Presidente della Repubblica riceve al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio il quale, essendosi concluso l'iter parlamentare della legge di stabilità e del bilancio dello Stato, rassegna le dimissioni del Governo da lui presieduto. Il Presidente della Repubblica, nel ringraziarlo per la collaborazione, si riserva di decidere e invita il Governo dimissionario a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti.

13 novembre 2011
Si svolgono le consultazioni del Capo dello Stato. Il Presidente della Repubblica riceve prima il Presidente del Senato Schifani e, poi, il Presidente della Camera Fini. Successivamente, sono consultati i rappresentanti dei gruppi parlamentari e delle componenti politiche del gruppo misto di Camera e Senato. Infine, il Presidente della Repubblica consulta sui temi della crisi di governo, per telefono, gli ex Presidenti della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi. Al termine delle consultazioni, il Presidente della Repubblica conferisce l'incarico di formare il nuovo Governo al senatore Monti il quale, secondo la prassi, si riserva di accettare.
Il Presidente del Consiglio incaricato si reca dal Presidente della Camera e quindi dal Presidente del Senato per comunicare il conferimento dell'incarico. Infine, si reca a Palazzo Chigi per incontrare il Presidente del Consiglio dimissionario.

14 novembre 2011
Il Presidente incaricato inizia le consultazioni nel suo ufficio al Senato con i rappresentanti delle forze politiche secondo il calendario preannunciato il 13 novembre.

15 novembre 2011
Proseguono le consultazioni del Presidente incaricato: la mattina riceve i rappresentanti dei due maggiori partiti, prima quelli del Partito democratico, poi quelli del Popolo delle libertà. Il pomeriggio sono ascoltati i rappresentanti delle parti sociali (sindacati, associazioni di categorie) compresa una rappresentanza della Rete Nazionale delle Consigliere e dei Consiglieri di Parità e una del Forum nazionale dei giovani.

16 novembre 2011
Il sen. Monti si reca dal Capo dello Stato per sciogliere la riserva e presentare la lista dei ministri.
Il Presidente della Repubblica, con tre distinti D.P.R. emanati il 16 novembre 2011 (pubblicati nella Gazzetta Ufficiale del 18 novembre 2011), accetta le dimissioni che il Presidente del Consiglio Berlusconi ha rassegnato il 12 novembre anche a nome dei ministri del suo Governo; accetta le dimissioni rassegnate, per le rispettive cariche, dai Sottosegretari di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dai Sottosegretari di Stato presso i ministeri; nomina Presidente del Consiglio e Ministro dell'economia e delle finanze il sen. Mario Monti. Con altro D.P.R. in pari data, adottato su proposta del Presidente del Consiglio, il Presidente della Repubblica nomina i sedici ministri (tra i quali cinque ministri senza portafoglio).
Il Presidente del Consiglio comunica la conclusione della crisi e la composizione del nuovo Governo al Presidente della Camera e al Presidente del Senato.
Al Quirinale, il Presidente del Consiglio e i ministri prestano giuramento nelle mani del Capo dello Stato pronunciando la formula di rito. Il Ministro degli affari esteri, Ambasciatore Giulio Maria Terzi di Sant'Agata, e il Ministro della difesa, Ammiraglio Giampaolo Di Paola, al momento all'estero, presteranno giuramento successivamente (rispettivamente il 17 e 18 novembre).
Si svolge la prima riunione del Consiglio dei ministri. Il Consiglio condivide collegialmente la proposte formulate dal Presidente Monti di nomina del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, con funzioni di Segretario del Consiglio medesimo, del presidente di sezione del Consiglio di Stato Antonio Catricalà e di conferimento degli incarichi ai Ministri senza portafoglio (affari europei; turismo e sport; coesione territoriale; rapporti con il Parlamento; cooperazione internazionale e integrazione). Le nomine in questione sono disposte, rispettivamente con un D.P.R. e un D.P.C.M. in data 16 novembre 2011, pubblicati nella Gazzetta Ufficiale del 18 novembre 2011.

17 novembre 2011
Il Presidente del Consiglio si presenta al Senato per illustrare il programma del nuovo Governo; dopo il suo intervento la seduta viene sospesa per consentirgli di recarsi, secondo la prassi, alla Camera per depositare il testo delle dichiarazioni programmatiche.
Al Senato, alla ripresa della seduta, inizia la discussione sulle comunicazioni del Governo. Dopo la replica del Presidente del Consiglio e le dichiarazioni di voto, il Senato vota le mozioni di fiducia al Governo n. 1/00497 (Gasparri, Viespoli, e Quagliarello), n. 1/00498 (Finocchiaro) e n. 1/00499 (D'Alia, Pistorio e Rutelli), di contenuto analogo.
Questo il risultato della votazione: presenti: 307; votanti: 306; maggioranza: 154; favorevoli: 281; contrari: 25.

18 novembre 2011
Alla Camera si svolge la discussione sulle dichiarazioni programmatiche del Governo. Dopo la replica del Presidente del Consiglio e le dichiarazioni di voto, vengono votate le mozioni di fiducia al Governo n. 1-00763 (Cicchitto), n. 1-00764 (Moffa), n. 1-00766 (Franceschini) e n. 1-00767 (Galletti, Della Vedova, Pisicchio e Lo Monte), di identico contenuto.
Le mozioni sono approvate con il seguente risultato: presenti e votanti 617; maggioranza: 309; favorevoli: 556; contrari: 61.

28 novembre 2011
Riunione del Consiglio dei ministri: il Consiglio condivide la proposta del Presidente del Consiglio di nomina di 28 sottosegretari di Stato (D.P.R. 29 novembre 2011, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 2 dicembre 2011).

29 novembre 2011
Il presidente di sezione del Consiglio di Stato Filippo Patroni Griffi è nominato Ministro senza portafoglio (D.P.R. 29 novembre 2011, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 2 dicembre 2011).