In primo luogo è stata introdotta una complessiva riforma del sistema degli incentivi alle imprese, elaborata sulla base di un Rapporto, noto come rapporto Giavazzi, nel quale si suggerisce il mantenimento di quei soli incentivi che servono alle imprese per raggiungere obiettivi socialmente desiderabili e che riguardano attività a carattere addizionale, nel senso che la stesse non verrebbero svolte senza quel sussidio. Tali sarebbero, per esempio, le spese per la ricerca e l'innovazione.
La riforma approvata prevede l'istituzione di un Fondo speciale per la crescita sostenibile, che sostituisce il Fondo speciale rotativo per l'innovazione tecnologica; il Fondo è chiamato a promuovere i progetti di ricerca strategica, il rafforzamento della struttura produttiva e la presenza internazionale delle imprese nazionali. Nel Fondo confluiranno tutti i contributi alle imprese utili per raggiungere le priorità menzionate. Le modalità di funzionamento, le priorità e le forme di aiuto concedibili saranno definite con decreti del Ministro dello sviluppo economico; era previsto un termine di 60 giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione per la relativa emanazione, ma allo stato gli stessi non risultano ancora emanati.
E' stato, inoltre, istituito un contributo, in forma di credito d'imposta, in favore di tutte le imprese che effettuano nuove assunzioni a tempo indeterminato di soggetti con profili "altamente qualificati". Il credito d'imposta è pari al 35% del costo aziendale sostenuto per l'assunzione; l'importo del credito non può superare i 200.000 euro annui.
Sono state, poi, ridefiniti le tipologie, gli strumenti di intervento nonché i soggetti ammessi ai contributi per la ricerca scientifica e tecnologica. La definzione delle spese ammissibili, delle caratteristiche delle attività nonché dele modalità ed i tempi di attivazione è stata rinviata ad un decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
Numerose misure sono state, poi, rivolte, a modificare il contesto ordinamentale di aiuto ed assistenza alle imprese italiane che vogliono aumentare la loro esposizione sui mercati esteri, incrementando le esportazioni dei beni prodotti nel territorio nazionale.
A tal fine, oltre alla soppressione dell'Ice e alla creazione del nuovo organismo denominato ICE-Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, al quale è stato attribuito il compito di aiutare le imprese italiane a commercializzare i propri prodotti sui mercati internazionali , sono state delineate le linee per la riforma dei consorzi per l'internazionalizzazione, la cui attività consiste nell'importazione di materie prime e di prodotti semilavorati, nella formazione specialistica per l'internazionalizzazione, nonché nella tutela dei prodotti e dei servizi commercializzati all'estero. E' stato, poi, istituito il Desk Italia- Sportello attrazione investimenti esteri- come punto di riferimento per l'investitore estero in relazione a tutte le vicende amministrative relative al progetto di investimento. Si è, poi, data attuazione al nuovo sistema integrato di finanziamento ed assicurazione - denominato export banca- volto a promuovere l'internazionalizzazione delle imprese attraverso l'attivazione delle risorse finanziarie gestite dalla Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. (v. internazionalizzazione delle imprese).
Particolarmente rilevante ai fini di competitività è stata poi l'introduzione nell'ordinamento di un quadro normativo di disciplina delle imprese c.d start up innovative.
Per rientrare in tale categoria deve trattarsi di società:
Accanto alle start-up viene riconosciuto il ruolo dell'incubatore certificato alle società che accompagnano il processo di avvio e di crescita della start up, soprattutto nella fase che va dal concepimento dell'idea imprenditoriale fino ai primi anni di vita, lavorando sul suo sviluppo e formando i fondatori sui temi salienti della gestione.
Si è poi intervenuti ripetutamente sulla normativa riguardante:
Le disposizioni introdotte riconoscono, anche se in forme diverse, un'autonomia giuridica di tali fenomeni aggregativi attribuendo loro specifici vantaggi dal punto di vista fiscale, amministrativo e finanziario.
Particololarmente rilevante sul piano dell'attività parlamentare è stata l'approvazione della legge 11 novembre 2011, n.180, recante norme per la tutela della liberta d'impresa e per lo statuto delle imprese .
Tra le novità più rilevanti introdotte dal provvedimento, alcune riguardano la semplificazione dei rapporti con la pubblica amministrazione, anche attraverso la riduzione degli adempimenti a carico delle imprese, altre sono rivolte specificamente alle micro, piccole e medie imprese e sono finalizzate ad aumentare la competitività delle stesse.
Si prevede, al riguardo, che:
Ad una legge annuale viene demandato il compito di individuare le norme necessarie per favorire lo sviluppo delle imprese in esame, rimuovere gli ostacoli che ne impediscono lo sviluppo, ridurre gli oneri burocratici ed introdurre misure di semplificazione.
Infine è stato introdotto un nuovo strumento chiamato Progetto di riconversione e riqualificazione industriale, prevedendo che in caso di situazioni di crisi industriali complesse possano essere attivati progetti di riconversione e riqualificazione industriale per agevolare gli investimenti produttivi, anche di carattere innovativo, nonché la riconversione industriale e la riqualificazione economico produttiva dei territori interessati.