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Temi dell'attività Parlamentare

Parlamento e promozione dei diritti umani
La tutela dei diritti umani a livello internazionale, questione che attraversa una pluralità di realtà e di contesti geografici, oggetto dell'attenzione della comunità internazionale e dell'attività del Parlamento italiano, rappresenta uno dei temi centrali dell'attività della Commissione Affari esteri. La III Commissione con la propria attività conoscitiva (indagini conoscitive ed audizioni) assicura al Parlamento italiano un sapere approfondito dello stato dei diritti umani nel mondo contribuendo anche all'aggiornamento degli strumenti giuridici preposti alla loro tutela. Con la presentazione di atti di indirizzo (mozioni e risoluzioni) i membri del Parlamento verificano che l'operato del Governo nel campo delle relazioni internazionali sia improntato alla difesa dei diritti umani. Vengono di seguito richiamate le principali attività svolte dagli organi parlamentari in tema di tutela dei diritti umani nel corso della XVI legislatura.

    La tutela dei diritti umani nell’ordinamento internazionale si avvale oltre che di strumenti giuridicamente non vincolanti, anche di convenzioni internazionali che, entrate in vigore, vincolano gli Stati che le hanno ratificate. Nel corso della XVI legislatura il Parlamento ha approvato vari disegni di legge di autorizzazione alla ratifica di Convenzioni delle Nazioni Unite e del Consiglio d’Europa.

    Convenzioni Onu: tortura e diritti delle persone con disabilità

    Con la L.195/2012 approvata definitivamente dalla Camera il 12 ottobre 2012 (A.C.5466), è stato ratificato il Protocollo opzionale alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti. Il Protocollo, per prevenire tali pratiche nei luoghi di detenzione, prevede l’effettuazione di ispezioni regolari da parte di organismi indipendenti internazionali e nazionali. Inoltre, ogni paese Parte dovrà dotarsi di un meccanismo di prevenzione, ossia di un organo indipendente di controllo dei luoghi in cui le persone sono private della libertà.

    Con la L.18/2009 che la Camera ha approvato in via definitiva il 24 febbraio 2009 (A.C.2121) sono stati ratificati la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità con Protocollo opzionale ed istituito l'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità (Tutela della disabilità). La Convenzione ha segnato un punto di svolta nell’approccio verso le persone con disabilità, considerate ora soggetti in grado di rivendicare i propri diritti e membri attivi della società e non più come soggetti bisognosi di cure e protezione.

    Consiglio d'Europa: pena di morte, tratta di esseri umani, protezione dei minori

    A coronamento di un processo evolutivo che ha progressivamente posto l'accento sull’opportunità della completa eliminazione della pena di morte il Consiglio d'Europa ha adottato il Protocollo n. 13 alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU). Il protocollo (Vilnius 3 maggio 2002) riguarda l' abolizione della pena di morte in qualsiasi circostanza. Il disegno di legge di ratifica (A.C. 1551) approvato dalla Camera il 24 settembre 2008, e quindi dal Senato, è ora la L. 179/2008.

    La Convenzione del Consiglio d'Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani (Varsavia 16 maggio 2005), approvata in via definitiva dalla Camera il 3 giugno 2010 (A.C. 1917 e A.C. 3402) ed ora L.108/2010, disciplina il fenomeno della tratta, considerata una violazione dei diritti umani. La Convenzione individua misure di prevenzione e contrasto e garantisce alle vittime standards di tutela ispirati al principio del riconoscimento dei diritti fondamentali dell’individuo, senza discriminazione di sesso, razza, colore, lingua, religione, opinioni politiche. La Convenzione si riferisce alla tratta non solo a fini di sfruttamento sessuale, ma anche al lavoro forzato e ad altre pratiche di traffico illecito delle persone.

     Con la L.172/2012 si è concluso l’iter parlamentare di ratifica della Convenzione del Consiglio d'Europa per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale, nota come Convenzione di Lanzarote.

    Le indagini conoscitive sui diritti umani

    Il Comitato permanente sui diritti umani istituito in sena alla Commissione Affari esteri è stato incaricato, anche nel corso della XVI legislatura, di svolgere un' indagine conoscitiva sulle violazioni dei diritti umani nel mondo con particolare riferimento alla tutela delle minoranze.

    Nel corso dell’indagine sono state esaminate e discusse la condizione dei diritti umani in una serie di paesi o aree geografiche in corrispondenza dell'emergere o del protrarsi di situazioni di criticità; tra questi Birmania, Corea del nord, Turkestan orientale (e presenza islamica in Cina), Indocina, Tibet, Federazione russa, Colombia, Cuba, Brasile, Iran, Darfur, Somalia. In relazione alle situazioni emerse in alcuni di tali paesi il Parlamento, con atti di indirizzo, ha fornito orientamenti all'azione internazionale del Governo. Si rammentano, per la Birmania la mozione 1-00086 e la risoluzione in Commissione esteri 8-00048; le risoluzioni in Commissione 7-01071 e 7-01077 sulla Corea del Nord e 8-00160, 8-00154 e 7-00021 sul Tibet, sul quale l'Assemblea ha approvato la mozione 1-00089; le mozioni 1-00338, 1-00344, 1-00376, 1-00379, 1-00381, 1-00383 sulla situazione dei diritti umani a Cuba.

    Tra le questioni di carattere più generale argomento dell'indagine conoscitiva emerge la condizione delle minoranze cristiane.

    Sul versante interno italiano della tutela dei diritti umani e dell’implementazione degli strumenti preposti a tale obiettivo, nel corso dell’indagine conoscitiva si sono svolte audizioni incentrate, tra il resto, sull’attività del Comitato interministeriale per i diritti umani e sulla Revisione periodica universale del 2010. 

    Successivamente il Comitato è stato incaricato di svolgere anche un’indagine conoscitiva su diritti umani e democrazia finalizzata a valutare l’adeguatezza dell’azione di politica estera italiana rispetto agli obiettivi di pace e stabilità nei contesti di più recente o fragile democratizzazione.

    Tra i paesi all’attenzione i protagonisti delle “primavere arabe” - in particolare Libia, Egitto e Siria – ma anche Mali e Kazakhstan. A livello tematico sono emersi gli sviluppi istituzionali in alcuni paesi europei, il ruolo della società civile in Afghanistan, i diritti delle donne nel mondo islamico, i diritti civili delle persone LGBT.

     Entrambe le indagini si sono concluse.

    L'Italia di fronte alla Revisione periodica universale in materia di diritti umani (2010)

    La sede dell’indagine conoscitiva sui diritti umani e il Comitato permanente sui diritti umani hanno costituito il momento del dialogo tra Parlamento e Governo in occasione della Revisione periodica universale cui l’Italia è stata sottoposta per la prima volta nel 2010.  

    L’Universal Periodical Review (Upr) è l’esame dell’applicazione dei diritti umani negli ordinamenti degli Stati membri dell’Onu da parte delConsiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite.

     L’UPR, alla quale sono tenuti a sottoporsi a turno tutti i paesi membri delle Nazioni Unite, consiste nell'esame del rispetto degli obblighi assunti in tema di diritti fondamentali dell’uomo da parte di ciascun paese.
    Tale esame viene effettuato da un gruppo di lavoro che comprende tutti i 47 Stati membri, a rotazione, del Consiglio dei diritti umani. L’esame di ciascun Paese è guidato da una troika composta da tre di essi: l'UPR dell'Italia è stata condotta da Slovacchia, Argentina e Ghana.

    L’ UPR è un meccanismo cooperativo fondato sul dialogo con il paese interessato, che è pienamente coinvolto nel procedimento. Al termine della procedura viene adottato, da parte del Consiglio dei diritti umani, un documento finale che la riassume e che, soprattutto, fornisce raccomandazioni al paese esaminato.

    Sulla prima fase della UPR dell’Italia ha riferito al Comitato permanente sui diritti umani, il 16 febbraio 2010, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle violazioni dei diritti umani nel mondo, il Presidente del Comitato interministeriale per i diritti umani.

    L' 11 marzo 2010 l'audizione dell'Alto Commissario Onu per i diritti umani si è incentrata sia sugli esiti dell'UPR dell'Italia sia sulle generali problematiche della tutela dei diritti umani nel nostro paese.

    In vista della conclusione dell’UPR, nella seduta del 20 maggio 2010 presso il Comitato permanente sui diritti umani si è svolta l'audizione del sottosegretario di Stato per gli affari esteri che ha riferito sugli orientamenti del Governo in merito alle risposte da dare alle raccomandazioni rivolte all'Italia nel quadro della UPR.

    La prossima UPR dell’Italia è prevista nel giugno 2014.

    Una delle raccomandazioni formulate al nostro paese in esito all'UPR è la richiesta di istituire una Commissione nazionale indipendente per la promozione e la protezione dei diritti umani, in attuazione della risoluzione 48/134 del 1993 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

    Tale adempimento era già previsto tra gli impegni (pledges) assunti dall'Italia all'atto della candidatura alla membership nel Consiglio dei diritti umani dell'Onu per il triennio 2007-2010. Il pledge è stato ribadito anche nella candidatura per il triennio in corso, 2011-2014, che vede il nostro paese ancora tra i 47 membri del Consiglio.

    Il relativo disegno di legge, all’esame della Camera (A.C.4534) dopo l’approvazione dal parte del Senato il 20 luglio 2011, non ha terminato l’iter parlamentare. La Commissione Affari costituzionali, alla quale è stato assegnato in sede referente, ne ha completato l’esame il 18 dicembre 2012 e al termine della legislatura il provvedimento si trovava pertanto in stato di relazione.

    L'indagine conoscitiva sull'antisemitismo

    Un comitato di indagine composto da membri della Commissione Affari costituzionali e della Commissione Affari esteri ha svolto un’indagine conoscitiva sull’antisemitismo.
    Il documento conclusivo approvato dalle due Commissioni in sede plenaria (6 ottobre 2011) analizza lo stato del fenomeno dell'antisemitismo a livello internazionale e nazionale ed offre una prospettiva di indirizzo politico nell’approccio al problema.

    L'Osservatorio Parlamento-Governo

    Rappresentanti del Comitato permanente dei diritti umani della Commissione esteri della Camera dei deputati, della Commissione diritti umani del Senato e del Ministero degli Affari esteri, compongono l’Osservatorio Parlamento-Governo per il monitoraggio dello stato di promozione e di tutela dei diritti fondamentali. Si tratta di un organismo di consultazione, istituito nel 2009, incaricato di fare il punto sull’attività internazionale del nostro paese in materia di diritti umani.

    Gli esiti delle riunioni dell'Osservatorio vengono riferiti e discussi presso il Comitato diritti umani.

    I temi della quinta - e ultima nel corso della XVI legislatura - riunione dell'Osservatorio, che si è svolta presso il Senato della Repubblica il 24 febbraio 2011, sono stati discussi nella seduta del 1° marzo 2011.
    Tra gli argomenti esaminati si segnalano gli esiti della Revisione periodica Universale dell'Italia, con particolare riguardo all'istituzione di un'autorità nazionale indipendente per i diritti umani, la tutela della libertà religiosa e la questione delle mutilazioni genitali femminili.
    Su tale ultima questione si rammenta che l'ordine del giorno 9/3610-A/1 (21 luglio 2010) aveva impegnato il Governo ad assumere iniziative utili all'adozione di una risoluzione Onu di messa al bando. La risoluzione che invita i paesi ad eliminare ogni forma di mutilazione genitale femminile, promossa dall'Italia insieme ad un gruppo di paesi africani, è stata adottata dall' Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 dicembre 2012.

    Gli esiti delle precedenti riunioni dell'Osservatorio Parlamento-Governo erano stati riferiti al Comitato per i diritti umani con le Comunicazioni del Presidente nelle sedute del 29 luglio 2009, 20 gennaio 2010, 13 aprile 2010 e 28 luglio 2010.