Le Commissioni Esteri e Difesa di Senato e Camera si riuniranno domani mercoledì 31 marzo, alle ore 14, per un'audizione del Ministro degli esteri Lamberto Dini e del Ministro della difesa Carlo Scognamiglio sullo stato delle operazioni militari e diplomatiche nei Balcani. Le Commissioni danno così concretamente seguito al mandato conferito dai Presidenti delle Camere di seguire lo sviluppo della situazione dopo i dibattiti svoltisi venerdì scorso presso le assemblee di Camera e Senato. L'audizione avrà luogo presso l'aula della Commissione Difesa del Senato.
"Monsignor Clemente Riva è stato un esempio per quanti lo hanno conosciuto ed apprezzato nel corso del suo costante e generoso impegno religioso. Uomo di profonda cultura, di grandissima spiritualità e di straordinaria sensibilità, ha dedicato il suo apostolato alla dottrina teologica e filosofica, prestando particolare attenzione alle problematiche sociali, alla comprensione delle diverse culture e soprattutto, al dialogo interreligioso, agevolando, con grande senso di equilibrio, lo sviluppo dei rapporti tra la Santa Sede e la Comunità Ebraica. Esprimo i sensi della partecipazione mia personale e dell'intera Camera dei Deputati al dolore che accompagna la sua scomparsa".
Il Presidente della Camera dei Deputati on. Luciano Violante ha ricevuto il Presidente dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Didier Opertti Badàn. Al centro del colloquio il tema della sicurezza e della pace, in relazione al conflitto in atto nella regione balcanica e ai possibili rapporti tra decisioni del Consiglio di sicurezza e decisioni della NATO. La cordiale conversazione si è quindi sviluppata sulla riforma dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, con particolare riferimento al Consiglio di Sicurezza, e sulla iniziativa tesa a costruire un versante parlamentare dell'ONU.
Il Presidente della Camera dei Deputati on. Luciano Violante ha ricevuto il Presidente dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa, Lord Russell-Johnston, con il quale ha avuto un lungo e cordiale colloquio. Al termine del colloquio il Presidente della Camera dei Deputati ha rivolto un indirizzo al Bureau dell'Assemblea, che inizia stamani a Palazzo Montecitorio le proprie Riunioni di Primavera, di cui vi trasmettiamo la parte introduttiva: "La Camera dei Deputati è lieta di ospitare le riunioni di primavera dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, accogliendo i rappresentanti dei popoli di 40 Paesi. Questi Paesi sono diversi tra loro per storia, religione e tradizioni culturali, ma sono accomunati dalla condivisione dei principi sui quali è stato fondato il Consiglio d'Europa: il rispetto dei diritti dell'uomo, la democrazia pluralista, la preminenza del diritto. Siamo diversi, ma non siamo divisi. E' doveroso ricordare questi valori, oggi, in un momento particolarmente grave della storia dell'Europa. L'azione della diplomazia non è stata sufficiente a scongiurare l'intervento militare nella ex Jugoslavia. Poiché questa Assemblea si è già espressa a più riprese sulla crisi del Kosovo vorrei associare alle vostre raccomandazioni il mio auspicio perché si possa tornare al più presto al negoziato e per tale via si favorisca una soluzione pacifica della crisi. Nei nostri Paesi si avanzano molte obiezioni ai bombardamenti, che vanno ascoltate con rispetto. Nessuno di noi ha oggi il cuore leggero e la mente sgombra da preoccupazioni. Tuttavia se qualche tempo fa ci siamo sentiti corresponsabili della tragedie in Bosnia perché inerti di fronte a quelle atrocità, capaci solo di fare letteratura su di esse, dobbiamo dire con forte senso di responsabilità che non vogliamo essere una seconda volta corresponsabili per inerzia. Tra due tragedie, quella del genocidio contro gli albanesi del Kossovo, e quella dei bombardamenti contro le strutture militari serbe che potrebbero colpire anche civili, abbiamo scelto una strada che dava a Milosevic, prima dell'inizio dei bombardamenti, la possibilità di evitarle entrambe e che ancora oggi dà allo stesso Milosevic la possibilità di fermarle entrambe. Non ignoriamo che la strada scelta dalla NATO può creare a sua volta lutti tra gli innocenti, anche se la responsabilità di questi lutti non è della NATO, e perciò anche da questa riunione del Bureau deve levarsi con forza l'invito al negoziato. Con la stessa determinazione bisogna operare perché l'Europa, a partire dall'Unione Europea, possa finalmente costruire una sua voce unitaria in politica estera ed in politica della difesa. Anche su questa scelta si fondano un'identità ed una responsabilità europee. Non è forse privo di significato, infine, che la drammatica situazione di questi giorni coinvolga una delle pochissime aree del nostro continente i cui Stati non garantiscono le condizioni di democrazia necessarie per partecipare al Consiglio d'Europa".
Nei giorni 29, 30 e 31 marzo 1999 si svolgerà presso la Sala della Regina di Palazzo Montecitorio la sessione primaverile dei lavori dell'Assemblea del Consiglio d'Europa, alla quale parteciperanno circa 200 parlamentari in rappresentanza di 40 Paesi membri. I lavori saranno aperti, lunedì alle ore 9, dal saluto del presidente della Camera dei deputati, Luciano Violante, e, martedì alla stessa ora, dal saluto del presidente del Senato Nicola Mancino. L'Assemblea, che si riunisce quattro volte all'anno a Strasburgo, svolge quest'anno a Roma la sua "mini-sessione" primaverile. L'Assemblea affronta argomenti di attualità riguardanti in particolare i problemi sociali e le più importanti questioni di politica internazionale. I testi approvati dall'Assemblea hanno la funzione di indirizzare le attività del Comitato dei Ministri e di fornire orientamenti politici e giuridici ai Governi e ai Parlamenti degli stati membri. Tra i suoi poteri, l'Assemblea ha quello di eleggere il Segretario generale del Consiglio d'Europa e i giudici della Corte europea dei diritti dell'uomo. Durante questa sessione, i parlamentari affronteranno i temi all'ordine del giorno, fra i quali l'emergenza in Kosovo. Ai lavori parteciperanno, sui temi di propria competenza, il ministro di Grazia e giustizia Oliviero Diliberto (lunedì), il ministro dell'Interno Rosa Russo Jervolino (martedì), il sottosegretario agli Esteri Umberto Ranieri (mercoledì). L'informazione sui lavori, che, ad eccezione degli interventi politici e istituzionali diffusi tramite i monitor adiacenti la Sala della Regina, saranno a porte chiuse, sarà assicurata dai membri e dallo staff dell'Assemblea tramite incontri con i giornalisti che si svolgeranno nell'apposita sala di Montecitorio (lunedì pomeriggio, martedì mattina e pomeriggio) e con la conferenza stampa del presidente dell'Assemblea del Consiglio d'Europa, lord Russell-Johnston. I giornalisti e foto-cine-operatori interessati all'evento possono accreditarsi presso le Relazioni con la stampa (tel. 06-67602125/2866, fax 06-6783082).
I presidenti di Senato e Camera, Nicola Mancino e Luciano Violante, hanno chiesto ai presidenti delle Commissioni Esteri e Difesa di Palazzo Madama e Montecitorio di mantenere - anche nei giorni per i quali è prevista la sospensione dei lavori parlamentari - un costante contatto con il Governo per assumere tutte le informazioni sull'evolversi della crisi jugoslava affinchè il Parlamento possa essere posto nelle condizioni di esercitare con pienezza di conoscenza le sue prerogative.
"Le gravissime conseguenze dell'incendio che si è sviluppato nel tunnel del Monte Bianco mi hanno profondamente colpito e commosso. Il grande coraggio dimostrato da Pierlucio Tinazzi nell'affrontare le fiamme per dare aiuto, pagato con il sacrificio della vita, rimane un esempio per tutti. La tenacia e lo sforzo profusi con encomiabile determinazione dai vigili del fuoco italiani, francesi e svizzeri e dai dipendenti della società che gestisce il traforo per portare immediati soccorsi hanno evitato più tragiche conseguenze. Sono vicino, anche a nome dell'Assemblea che presiedo, alle famiglie così duramente colpite negli affetti più cari alle quali la prego di trasmettere i sensi della partecipazione e del cordoglio miei personali e dell'intera Camera dei Deputati."
La situazione internazionale e la votazione in Aula delle mozioni relative alla questione del Kosovo mi impedisce, contrariamente a quanto concordato, di essere con voi questa mattina al Teatro Regio in occasione della 147° Festa della Polizia. Nel nostro Paese, così come avviene negli altri Paesi europei, il bisogno di sicurezza è una delle grandi questioni che investono direttamente il rapporto tra lo Stato ed il cittadino. Rafforzare il senso di sicurezza nelle città è oggi una delle tre priorità nazionali accanto al lavoro ed alla scuola. Una moderna politica della sicurezza- come bene ha detto ieri il Ministro degli Interni- deve concretamente dimostrare al cittadino la capacità dello Stato di difendere la sua persona ed i suoi beni. La sicurezza è condizione e garanzia per la tenuta democratica di un Paese. Un cittadino insicuro, che si sente minacciato nella sua esistenza quotidiana è fortemente condizionato da questo sentimento nelle sue scelte sociali e politiche. Insicurezza e paura fanno scattare reazioni irrazionali, alimentano la tendenza a farsi giustizia da soli, rischiano di far crescere il razzismo e la legittimazione silenziosa delle "ronde armate". Il sentimento di insicurezza è infondato nei fatti: Torino è una delle città più sicure del mondo, in Italia il numero complessivo dei delitti è in flessione e negli ultimi quattro anni è stato arrestato un latitante di media ed alta pericolosità ogni 36 ore. Tuttavia l'insicurezza c'è ed è diffusa. Al cittadino di un delitto non possiamo mostrare le statistiche; dobbiamo restituirgli la macchina che gli è stata rubata e dobbiamo fermare e punire secondo la legge chi lo ha aggredito. La Polizia di Stato ha dimostrato, in questi ultimi anni, una forte capacità di rinnovare e potenziare i propri servizi nella consapevolezza che occorre una diversa qualità nell'azione di controllo, fondata sulla presenza e sulla conoscenza del contesto territoriale. Ha compreso che ogni poliziotto per essere un ottimo poliziotto deve conoscere i "suoi" cittadini ed i cittadini debbono conoscere e poter contare sul "loro" poliziotto. La riorganizzazione funzionale degli uffici che consentirà alla maggior parte dei Commissariati di concentrare la propria attività proprio nelle operazioni di controllo del territorio è un passaggio fondamentale in questa direzione. Si tratta di un modello positivo che mi auguro possa svilupparsi ed estendersi in tempi ravvicinati a tutto il territorio nazionale. Ma tutte queste innovazioni potranno dare il massimo di risultati possibili solo se alla polizia verrà consentito di indagare più a lungo; oggi la polizia giudiziaria è troppo schiacciata dalle procure della Repubblica, che naturalmente non possono seguire tutte le indagini per tutti i delitti. Perciò mi auguro che le misure predisposte in questa direzione possano essere approvate al più presto, nell'interesse della sicurezza dei cittadini. Mi chiedo poi, laddove possibile, se la polizia non possa aiutare le vittime più deboli, come gli anziani non del tutto autosufficienti e i bambini, raccogliendo a casa loro le denunce. Voi siete davvero al servizio del cittadino. Se in qualche caso più grave si cominciasse ad avviare questa metodologia, credo che si rinsalderebbe il necessario rapporto di fiducia tra cittadini e polizia di Stato. Nell'augurarvi il pieno successo della Festa di oggi permettetemi, come Presidente della Camera, di ringraziare voi, donne e uomini della polizia di Stato, per quello che ogni giorno fate per il nostro Paese. Come cittadino desidero ringraziarvi per tutto ciò che dal lontano 1974, ogni giorno, molti di voi hanno fatto per me e per la mia famiglia. Sarebbero state in qualche modo delle speciali "nozze d'argento" tra me e la polizia, visto che sono sotto la vostra tutela da 25 anni. Vi ringrazio con tutto il cuore.
Il Presidente della Camera dei Deputati on. Luciano Violante ha ricevuto il Presidente della Corte Suprema di Cassazione, prof. Ferdinando Zucconi Galli Fonseca.
Il Presidente della Camera dei Deputati on. Luciano Violante ha ricevuto una delegazione del Consiglio Regionale della Lombardia, guidata dal Presidente del Consiglio Regionale, ing. Giancarlo Morandi. Il Presidente Morandi ha consegnato al Presidente Violante i due volumi "I luoghi della democrazia", realizzati dal Touring Club Italiano per iniziativa del Consiglio Regionale della Lombardia.