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Il Premio internazionale “Alexander Langer”

Con il premio annuale a lui intitolato l'omonima Fondazione cerca di tenere vivo il ricordo del parlamentare europeo Alexander Langer, presentando all'opinione pubblica il lavoro di persone non conosciute al grande pubblico che si sono distinte per le loro scelte coraggiose, per l'indipendenza di pensiero e il profondo impegno civile e sociale.

Su iniziativa delle deputate dell'Ufficio di Presidenza, la Camera dei Deputati promuove annualmente l'incontro con le personalità premiate alla presenza del Presidente della Camera.

L'assegnatario del premio (pari a 10.000 euro) viene individuato ogni anno dal Comitato Scientifico e di Garanzia della Fondazione, formato da personalità indipendenti nominate per la durata di tre anni.

Il 20 novembre 2012, è stato presentato a Montecitorio, nella Sala del Mappamondo, il volume " Il Premio Internazionale Alexander Langer alla Camera dei deputati 1997-2012. Costruttori di pace, saltatori di muro, esploratrici di frontiera". I lavori sono stati aperti da un intervento del Presidente della Camera, Gianfranco Fini. Hanno altresì svolto interventi introduttivi il Segretario di Presidenza, on. Emilia Grazia De Biasi e il Premio Nobel per la Pace 2003, Shirin Ebadi.

Per il 2012 il Premio internazionale Alexander Langer è stato assegnato alla Association tunisienne des femmes démocrates (ATFD).

Per il 2011 il Premio internazionale Alexander Langer è stato assegnato all'associazione di Haiti F.D.D.P.A. (Fos pou Defann Dwa Payzans Aysien) in memoria di Elane Printemps "Dadoue".

Per il 2010 il Premio internazionale Alexander Langer è stato assegnato alla Fondazione italiana "Stava 1985".

Per il 2009 il Premio internazionale Alexander Langer è stato assegnato a Narges Mohammadi, Iran, giornalista, Vicepresidente e Portavoce del Centro dei difensori dei diritti umani e Presidente del Comitato esecutivo del Consiglio Nazionale della pace.

In sua vece, il premio è stato ritirato da Shirin Ebadi, Premio Nobel per la Pace 2003, dal momento che le autorità iraniane hanno vietato l'espatrio alla signora Mohammadi.

Nelle passate edizioni il premio è stato assegnato:

  • 2008 al villaggio somalo Ayuub, in memoria del lavoro della sua fondatrice Maana Suldaan 'Abirahmaan 'Ali 'Iise.
  • 2007 a Zackie Achmat, direttore della ONG Sudafricana "Treatment Action Campaign - TAC", per il suo impegno di lotta all'AIDS.
  • 2006 a Ibu Robin Lim. La Lim, indonesiana, conosciuta anche come "ostetrica dai piedi scalzi", è stata premiata per il suo impegno a favore di una gravidanza sana, un parto dolce, un'accoglienza felice del neonato e contro la malnutrizione. Dopo lo tsunami si è inoltre instancabilmente impegnata nella ricostruzione ambientale sociale della sua terra;
  • 2005 a Irfanka Pašagi?, nata a Srebrenica, psichiatra e presidente di Tuzlanska Amica, per il suo impegno a favore dei profughi di Srebrenica e del dialogo interetnico;
  • 2004 alla "Fundacja Pogranicze" di Sejny, Polonia, fondazione impegnata a contrastare ricorrenti tentazioni nazionaliste, razziste e antisemite e a favorire il dialogo interreligioso;
  • 2003 a Gabriele Bortolozzo, operaio al Petrolchimico di Porto Marghera, per la sua pionieristica lotta contro l'uso nello stabilimento del cloruro di vinile monomero;
  • 2002 a Esperanza Martínez , fondatrice in Ecuador dell'associazione "Acción Ecológica" e co-fondatrice di Oil-watch, la rete internazionale sorta per difendere gli eco-sistemi e i diritti delle popolazioni indigene dai danni conseguenti alle attività petrolifere;
  • 2001 a Sami Adwan e Dan Bar On, co-direttori dell'istituto di ricerca sulla pace PRIME (Peace Research Institute in the Middle East);
  • 2000 a Natasa Kandic, un'intellettuale serba, e a Vjosa Dobruna, medico kosovaro, per i loro meriti nell'attività di opposizione al regime Milosevic;
  • 1999 alla Ding Zilin, figura emblematica del dissenso cinese dopo Tienanmen;
  • 1998 alla hutu Jacqueline Mukansonera e alla tutsi Yolande mukagasana, nel quadro del conflitto civile ruandese;
  • 1997 a Khalida Messaoudi, protagonista storica dei movimenti per i diritti civili per le donne in Algeria.

Composizione del "Comitato scientifico e di garanzia" per il triennio 2008-2011, nominato il 19 ottobre 2008: Fabio LEVI (Presidente), Torino, docente universitario di storia contemporanea; Annamaria GENTILI (Vicepresidente), Bologna, docente di storia e istituzioni di paesi afro-asiatici; Anna BRAVO, Torino, storica, già docente universitaria; Gianni TAMINO, Padova, docente universitario di biologia, già europarlamentare; Edi RABINI, Bolzano, pubblicista; Grazia BARBIERO, Merano/Roma, ufficio di presidenza della Camera dei deputati; Bettina FOA, Roma/Bruxelles, funzionaria UE; Helmuth MORODER, Bolzano, ingegnere STA, vicepresidente CIPRA International e Ökoinstitut Südtirol/Alto Adige, consigliere comunale; Liliana CORI, Roma, esperta in politiche in materia di ambiente e salute e cooperazione internazionale, ricercatrice dell'Istituto di Fisiologia Clinica del CNR; Margit PIEBER, Vienna, giornalista, insegnante ambito soluzione dei conflitti; Pinuccia MONTANARI, Reggio Emilia, bibliotecaria, assessore comunale; Francesco PALERMO, Bolzano/L'Aia, professore associato di diritto pubblico comparato, attualmente consulente giuridico presso l'OSCE HCNM; Andrea LOLLINI, Bologna/Parigi, studioso/docente di diritto pubblico comparato; Marianella SCLAVI, Milano, esperta di gestione creativa dei conflitti (Ascolto attivo); Marijana GRANDITS, Vienna, già parlamentare, ex direttrice Patto di stabilità per l'Europa Sud-Orientale, esperta diritti umani; Ingrid FACCHINELLI, Bolzano, archivista; Marco ONIDA, Bolzano/Innsbruck, Segretario generale della Convenzione delle Alpi; Giovanni DAMIANI, Pescara, biologo, professore dell'Università della Tuscia-Viterbo, già direttore dell'Agenzia Nazionale per la Protezione dell'Ambiente; Mao VALPIANA, Verona, assistente sociale, direttore di "Azione Nonviolenta".